Oh, che bello. Questa è la notte di Harry Potter. Quanta allegria, quanta felicità. A soli sei mesi dall'uscita del libro, la Salani ha sfornato l'ultimo capitolo della saga: Harry Potter and the Deathly Hallows – in Italia – è diventato Harry Potter e i Doni della Morte. Un titoletto rassicurante da dare in pasto ai bambini.
A mezzanotte si apriranno le danze. Miliardi di milioni di bambini italiani si riverseranno nei multicenter italiani ad acquistare una copia. E qui già mi pongo il primo problema: per una volta che le piccole librerie possono guadagnare qualcosa dalla vendita di un best seller ci si fa fottere dalla Salani in questo modo?
Sì, ok, non tutti compreranno il libro questa notte, ma una bella fetta di appassionati, che in alcuni casi si serve di una piccola libreria e non di un "centro commerciale del libro", magari si sarebbe anche recata dal proprio libraio di fiducia per l'acquisto delle 78.564 pagine della Rowling. E invece, ancora una volta, il danno è servito.
Vabbè, ma questo è solo un aspetto marginale. Il vero problema è che il finale di Harry Potter si conosce ormai da mesi, gli amanti del maghetto saccente e rompiballe si sono già letti il libro in inglese, se lo sono fatto tradurre da amici e parenti, hanno cercato online le traduzioni (ce n'erano tante, alcune decisamente strampalate), eppure sono in fermento per questa nottata potteriana.
Tutti vestiti da maghetti faranno festa, in coda. Un po' come farò io il giorno dell'uscita dell'iPhone in Italia, quando mi infilerò nel serpentone di gente sotto mentite spoglie per la vergogna.
Dai, non fatevi le code davanti ai multicenter, andate a comprare il libro in una delle piccole librerie. Lottate per la loro sopravvivenza.
Io, intanto, che sono un po' stronzo, vi svelo il finale. Da noi, in Italia, morirà Harry Potter. E questo è un vero scoop.
E' molto più scoop il mio di quello comparso in questi giorni. La Rowling aveva giurato che questo era il suo ultimo libro. Secondo alcuni ci avrebbe ripensato. Se fosse vero mi sembra una bella presa per il culo. Armatevi di bacchetta, cari fans, e andate a cambiare i connotati di J.K.. Usando una parola magica, vè, mica agitando il bastoncino sulla sua capoccia.
Buona lettura allora. E un sentito Amen per il povero Harry.
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