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La catena di profumerie Sephora ha preso una decisione drastica. Dopo un episodio avvenuto qualche tempo fa in cui una cliente ha mosso accuse di razzismo ad un punto vendita californiano, i vertici della multinazionale hanno deciso di prendere un provvedimento. I negozi chiusi. Solo per una giornata. Durante la quale tutti i dipendenti del marchio dovranno frequentare un corso anti-razzismo. Una mossa che sicuramente creerà un danno economico al colosso della profumeria, ma che permetterà loro di salvare la faccia dopo l’accusa di comportamento razzista.
Negozi chiusi per Sephora
La situazione spiacevole in cui si è trovata la catena di profumerie Sephora è legata ad un’accusa. Da parte di una cliente americana. Un’artista, che si fa chiamare SZA. Perfetta sconosciuta da noi, con un nome impronunciabile, è una cantante hip hop con un certo seguito negli Stati Uniti. Lei è americana, ma di origine nigeriana. Nonostante abbia pubblicato solo un disco, ha già collaborato con i Maroon 5, con Pharrell Williams e molti altri artisti di spicco. Con Kendrick Lamar ha anche inciso un brano dal titolo ‘All the stars’ che fa parte della colonna sonora del film che celebra l’orgoglio nero per eccellenza ‘Black Panther’. Ed è proprio a causa della sua etnia che ha accusato Sephora.
Durante lo scorso aprile SZA ha denunciato su Twitter un episodio legato al razzismo che le è capitato in una delle profumerie della catena. L’artista si trovava per acquisti nel punto vendita di Calabasas in California. Un dipendente ha chiamato la sicurezza per sorvegliarla in modo da essere sicuri che non stesse per rubare qualche prodotto. Come fanno sempre negli ultimi anni le persone di colore, soprattutto negli Stati Uniti, lei ha gridato subito allo scandalo del razzismo. Sorvegliata dalla sicurezza perché di colore. Per evitare ulteriori polemiche, Sephora ha deciso di chiudere i negozi.
Il corso anti-razzismo per i dipendenti
A seguito della denuncia social della cantante SZA, i vertici della catena di profumerie Sephora si sono visti costretti a dover intervenire in maniera forte. Negli Stati Uniti un’accusa di razzismo, anche se non supportata da prove, quando viene lanciata sui social fa perdere credibilità alle società. Ecco spiegato il motivo dei negozi chiusi il giorno di mercoledì 5 giugno.
La società ha risposto al tweet della cantante scusandosi e ringraziandola per aver fatto notare la cosa. Loro prendono in considerazione seriamente le lamentele dei clienti. Ecco quindi che oltre alla chiusura, hanno deciso, per quella giornata, di organizzare un corso obbligatorio per tutti i dipendenti. Si tratta di un corso anti-razzismo per sensibilizzare il personale sulla diversità.
E’ chiaro che si tratta di un correre ai ripari, soprattutto per non perdere la fetta afro-americana della clientela. E un corso per imparare a rispettare maggiormente quelle che possono essere le diversità razziali e culturali sicuramente non fa mai male. Soprattutto nel caso di personale che deve avere continuamente a che fare con clienti di ogni tipo. Anche con chi magari cerca un briciolo di pubblicità e prende subito come un’accusa o un’offesa una semplice misura precauzionale di sicurezza, richiesta in buona fede.