Dopo il grande successo di Squid Game è un’altra serie targata Netflix ad essere sulla bocca di tutti ed è tutta italiana. Stiamo parlando di “Strappare lungo i bordi”, la serie tv realizzata con la tecnica dell’animazione e nata dalla penna di Zerocalcare, fumettista amato soprattutto dalla generazione dei Millennials, che spesso si ritrovano riflessi nei lavori dell’artista.
Se anche voi avete terminato la visione di “Strappare lungo i bordi” e siete alla ricerca di qualcosa di simile da guardare, ecco alcuni titoli che potrebbero fare al caso vostro.
Le serie tv da vedere dopo “Strappare lungo i bordi”
Primi amori, amicizie indissolubili, delusioni e incertezze condite da un pizzico di speranza. È questa la ricetta che descrive tutta quella generazione di giovani che non sono più teenager, ma che non si sentono ancora del tutto pronti ad affrontare la vita adulta, o semplicemente, non ne hanno ancora la possibilità.
La stessa ricetta, non a caso, di tutte quelle serie tv (di animazione e non) venute prima di “Strappare lungo i bordi”. Scopriamone alcune tra le più amate.
Skins
Disponibile sempre su Netflix, “Skins” è una serie tv originaria del Regno Unito andata in onda per la prima volta nel 2007 e composta da ben sette stagioni. La serie racconta le vite di alcuni ragazzi inglesi, caratterizzate da drammi che sono (e a volte semplicemente sembrano) insormontabili e piccole grandi conquiste.
In questo caso i protagonisti sono più piccoli rispetto a quelli di “Strappare lungo i bordi”, ma sono comunque in grado di far viaggiare lo spettatore su una vera e propria giostra di emozioni.
Daria
Proprio come “Strappare lungo i bordi” anche “Daria” è una serie tv animata. Trasmessa per cinque stagioni dal 1997 al 2002, questa sitcom è stata pensata come spin-off di un’altra serie animata, quella di “Beavis and Butt-Head”, dove Daria appariva come personaggio secondario.
Ci si può riferire a “Daria” come a uno dei più grandi successi di MTV che racconta la storia di una sedicenne, più matura rispetto alle sue coetanee, che si mostra spesso insofferente in tutto ciò che è “mainstream”. Anche in questo caso si affrontano molte tematiche ancora attuali, tra cui quelle insicurezze di una generazione che deve fare i conti con gli strascichi della filosofia dell’estetica e degli eccessi che ha caratterizzato gli anni ’80.
Generazione 56K
Con “Generazione 56K” torniamo in Italia. Si tratta di una serie tv, anche questa targata Netflix, uscita nel 2021 e che, almeno per ora, conta solo una stagione da 8 episodi. La storia parte dall’incontro di Daniel e Matilda, due ex compagni di scuola e per tutta la serie ci lascia viaggiare avanti e indietro sulla linea del tempo, per seguire tutti quegli avvenimenti che hanno caratterizzato questa particolare storia d’amore tra il 1998 ad oggi.
“Generazione 56K” rappresenta tutti quegli adulti vissuti a cavallo tra l’era prima di Internet e l’era dopo Internet, tutti accomunati dalla paura di essere lasciati indietro, di perdersi e dall’incapacità di scegliere di vivere con ciò che davvero piace fare, rischiando di fare scelte sbagliate per se stessi.