Vittorio Sgarbi e Roberto D’Agostino, dopo la rissa in tv finita a schiaffi, hanno fatto pace. Sono passati 30 anni da quel momento, ma i due hanno seppellito da tempo l’ascia di guerra.
Sgarbi e D’Agostino: pace dopo la rissa in tv
Due uomini che non hanno peli sulla lingua e che non hanno mezze misure, stiamo parlando di Vittorio Sgarbi e Roberto D’Agostino. I due, entrambi di grande cultura, hanno ceduto alla violenza in diretta tv. Il fattaccio, fortunatamente, non è recente, ma risale al 15 aprile del 1991. Il giornalista e il critico d’arte erano ospiti del programma L’Istruttoria, condotto da Giuliano Ferrara. Vittorio e Roberto, già all’epoca, non nutrivano una grande stima reciproca e forse è stato questo il motivo che ha spinto il presentatore ad un’ospitata ‘di coppia’. Tra una parola di troppo e l’altra, Sgarbi gettò dell’acqua sul volto di D’Agostino, che replicò con un sonoro schiaffo in faccia. Il tutto andava in scena mentre Ferrara cercava di dividerli.
La rissa tra Vittorio e Roberto è stata una delle prime andate in onda in televisione e, neanche a dirlo, è passata alla storia. Dopo questo momento, Sgarbi ha dato il meglio di sé, abbandonandosi alla violenza tante altre volte, ma questo è un altro discorso. A distanza di 30 anni da quel momento, il critico d’arte e il giornalista hanno fatto pace. Vittorio, ospite della trasmissione radiofonica La Zanzara, ha dichiarato:
“Il primo a chiedere scusa? Forse fu lui, non mi ricordo, ormai sono 5-6 anni che abbiamo ripreso a frequentarci. Lui mi diede uno schiaffo, ma molti pensarono che l’avessi dato io a lui”.
D’Agostino, anche lui ospite di Cruciani, ha replicato:
“Non esistono pentimenti nella mia vita, i pentiti ce li ha la mafia. Lo schiaffo è dialettica, quella era una dimostrazione rafforzata e fisica di un’idea, di un concetto, di un pensiero. Lui mi tirò un bicchiere d’acqua, un punto esclamativo; io gli diedi uno schiaffo, due punti esclamativi. Io prima meno, poi chiedo perché. Certe volte devi stabilire un rapporto dialettico formato sul fisico”.
Insomma, la pace è fatta e, in fondo, è questo quello che conta.