Se siete imprenditrici, freelance o liberi professionista, è più che probabile che abbiate sentito parlare o lavorato in uno spazio di co-working.
Storiacamente si pensa che sia stato il 2005, l’anno della nascita dei co-working.
L’anno in cui quando Brad Neurberg usa il termine per descrivere uno spazio fisico condiviso da lavoratori indipendenti e dinamici. Neuberg fonda il primo spazio di coworking, la Hat Factory, in un loft a San Francisco. L’anno successivo a New York cominciano a diffondersi i Jellies, incontri occasionali in cui piccoli gruppi di persone hanno la possibilità di condividere idee e collaborare in un’atmosfera informale. Al contrario di quanto avviene negli spazi di coworking, l’adesione ad un Jelly non è subordinata al possesso di una membership, non vi sono responsabilità né costi. Il fenomeno cattura l’attenzione dei media di tutto il mondo, incoraggiando così l’apertura di nuovi Jellies in giro per il mondo. Nel 2007 la parola coworking appare per la prima volta su Wikipedia e diventa popolare su Google Search.
Gli spazi di coworking sono diventati molto di moda nella scena tecnologia molto rapidamente.
E’ diventato un modo semplice per le start-up o le aziende di monetizzare il loro spazio di lavoro extra che in questo modo possono da affittare ad altri imprenditori. E’ inoltre un ottimo modo per gli imprenditori freelance o liberi professionisti per ridurre i costi e il rischio quando si avvia il loro business.
Jen Mojo è la prima donna ha lanciato, una comunità di co-working “Paper Dolls” progettata specificamente per le donne imprenditrici.
“Paper Dolls è stato creato per aiutare a sostenere l’impegno femminili all’interno di imprese, startup e joint venture che stanno cambiando il mercato ad un ritmo rapido. Ci sono lacune evidenti in termini di risorse disponibili per sostenere la crescita di donne imprenditrici, dall’accesso al finanziamento al tutoraggio sino al networking.
Anche in Italia la nascita e l’esplosione dei coworkig ha favorito l’iserimento e spesso il reinserimento di donne nel mondo del lavoro. Se la conciliazione lavoro-famiglia in Italia è merce rara, gli asili nido scarseggiano (solo l’11% dei bambini ci va) e quelli aziendali ancora di più, arriva in soccorso il coworking con lo spazio cobaby.
Ad esempio a Roma, a Milano e presto a Bologna è arrivato “L’Alveare”, il primo coworking della capitale con addirittura uno spazio interamente dedicato ai bambini.
Il coworking, e in particolare quelli con spazi dedicati ai baby potrebbe essere una soluzione per rendere il mondo del lavoro a misura di persone, garantendo flessibilità non intesa come massimo sfruttamento, ma come rispetto delle esigenze di lavoratori e lavoratrici. Inoltre siamo convinte che il futuro, anzi il presente, del lavoro sia la condivisione, piuttosto che la competizione».
A Milano, la capitale dei coworkig c’è solo l’imbarazzo della scelta per lavorare nei coworking:
Coworking Milano by Evenz
via Donatello 30, fermata metropolitana Piola
Milano – 0240741165
http://www.coworking-milano.it/
Groovy Productions S.r.l.
IF Idea Factory
Via Carlo Torre 29
tel. 335/6978194
www.if-milano.com
Hub Milano
Via Paolo Sarpi 8
tel. 02/40709253
milan.impacthub.net
Piano C
Via Simone D’Orsenigo 18
tel. 02/89055343
www.pianoc.it
Enter s.r.l.
Login
V.Stefanardo da Vimercate 28
tel. 02/25514300
www.coworkinglogin.it
Avanzi s.r.l.
Via Ampère 61/A
Tel. 02/305160
www.avanzi.org
Monkey Business
Via Ventura 3
tel. 02/2151581
www.coworkingmilano.com