La crema che usi è veramente sicura? Scopriamolo insieme all’interno di questo articolo.
E’ veramente sicura la tua crema? 5 accorgimenti da adottare
Quando acquistiamo una crema spesso non siamo davvero consapevoli se quella che acquistiamo sia davvero una crema sicura oppure no. L’applicazione Yuka, ovvero quell’applicazione in grado di leggere il codice a barre dei cosmetici al fine di vedere quali ingredienti contengono, sta avendo davvero tanto successo, proprio per questo molte aziende sono state spinte a rivedere i propri prodotti e a renderli ancora più clean. Ma, come funziona esattamente Yuka? In pratica funziona come se fosse un semaforo, la luce verde significa che il prodotto è sicuro, se è gialla o arancione significa che il prodotto è mediocre, se invece è di colore rosso significa che la crema è rischiosa per la nostra salute. Oltre a Yuka esistono altre app simili, come per esempio Inci Beauty e Skin Deep. Un app però non può essere attendibile al 100%, vediamo quindi insieme 5 accorgimenti per valutare se la crema che abbiamo o che stiamo per acquistare è davvero sicura oppure no:
- Leggere attentamente l’INCI, ovvero l’elenco degli ingredienti.
- Evitare prodotti contenenti i petrolati, ovvero gli oli minerali derivanti dal petrolio (Petrolatum, Paraffinum liquidum e Vaselin). Al loro posto sarebbe bene trovare ad esempio l’olio di jojoba, di mandorle dolci, di avocado, di girasole e di rosa mosqueta.
- Puntare su prodotti che contengano elementi quali la glicerina, gli zuccheri vegetali, la bava di lumaca, il collagene, l’elastina, la vitamina E, la vitamina F, la sericina e l’acido ialuronico.
- Evitare i prodotti con parabeni, ovvero quei conservanti con un elevato grado di tossicità. Gli trovate sotto il nome di Paraben e Butylparaben.
- Puntare sui prodotti naturali e sostenibili, facendo però attenzione a non cadere nel greenwashing, perciò bisogna controllare se la comunicazione è trasparente.
Come leggere l’INCI
Come abbiamo detto poc’anzi, l’INCI non è altro che l’elenco degli ingredienti contenuti nel prodotto. I primi della lista sono quelli contenuti in maggior quantità e man mano che si prosegue diminuisce anche la percentuale dell’ingrediente contenuto. L’INCI può essere indicato in differenti modi:
- Se l’ingrediente è indicato con il nome botanico, quindi in latino, vuol dire che non ha subito nessun trattamento ed è stato quindi inserito nel composto in maniera pura e naturale. Esempio: “Maris Aqua”, nome latino dell’acqua di mare.
- Se l’ingrediente è indicato in lingua latina o in inglese, vuol dire che questo è un derivato della materia prima. Esempio: “Aloe Barbadensis Leaf Juice” ovvero il nome latino della pianta di Aloe Vera, mentre leaf juice indica che si tratta del succo delle foglie.
- Se l’ingrediente è scritto in lingua inglese significa che ha subito un trattamento chimico prima di essere inserito nel composto. Esempio: “Xantham Gum”, polisaccaride derivato dalla fermentazione di microorganismi naturali.
- Se l’ingrediente è scritto in formato alfanumerico, vuol dire che è presente un colorante scritto secondo il registro internazionale di “Color Index International”. Esempio: “Ci 77491″, colorante minerale rosso, ovvero il triossido di ferro.
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