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Stimato e amato da numerosi artisti e studiosi contemporanei come Salvador Dalì o il fisico tedesco Albert Einstein, ha trovato appoggio da parte del pubblico non con la stessa facilità. A distanza di anni però il suo merito nel settore è innegabile. Ecco la storia di Sigmund Freud.
Chi era Sigmund Freud
Sigmund Freud (Freiberg, 6 maggio 1856 – Hampstead, 23 settembre 1939) è stato il fondatore della psicoanalisi nonchè neurologo e filosofo austriaco. Cresce ricevendo prima un’istruzione dai propri genitori che lo iscrivono poi a una scuola privata e che gli permette di accedere anche l’Istituto Superiore. Viene spesso premiato per le sue capacità scolastiche che si manifestano con l’iscrizione alla facoltà di medicina dove incontra non poche difficoltà in quanto ebreo. Conclude gli studi e inizia ad avvicinarsi al ramo della zoologia per poi comprendere di di non ritenere quel settoreadatto a lui.
Dopo sei anni di permanenza nell’Istituto di fisiologia intraprende un periodo di pratica clinica nel settore dedicato a pazienti con problemi neurologici. Qui intraprende degli studi sulla cocaina, una sostanza di cui si avevano pochissime informazioni, infangando la sua reputazione in seguito alle scoperte sugli effetti collaterali manifestatisi sui pazienti. Scrive un saggio dal titolo “Osservazioni sulla dipendenza e paura da cocaina” che chiude la sua esperienza con questo campo di ricerca accompagnato anche da un abbandono della sostanza stessa.
Seguono una serie di studi sull’isteria che svolge a Parigi analizzando così la tecnica dell’ipnosi insieme al collega Jean-Martin Charcot. Gli esperimenti con questo metodo si dimostrano fallimentari e lo portano a collezionare nuove critiche. Non si lascia abbattere però e decide di aprire a Vienna un suo studio portando avanti tecniche allora in atto come le cure termali, l’idroterapia o l’elettroterapia considerate adatte all’azione sul sistema nervoso.
Sigmund Freud e il successo internazionale
Attraverso i suoi studi Freud è stato nominato il padre della psicanalisi. La nascita di questo pensiero risale al 1895 con la prima interpretazione di un sogno che rappresenta l’origine della teoria freudiana. Alcuni sostengono che in realtà la data cardine sia il 1896 con il primo utilizzo del termine stesso che indica un procedimento per indagare i processi mentali, un metodo terapeutico e un insieme di teorie psicologiche.
Diversi anni dopo lo sviluppo dei primi concetti legati alla psicanalisi viene invitato negli Stati Uniti insieme ad un collega svizzero: il noto psichiatra Carl Gustav Jung. Le teorie freudiane faticano a trovare terreno fertile in Europa, che spesso lo accusa di avere un ossessione per il sesso che rende pubbliche le perversioni.
Sigmund Freud e le teorie sull’inconscio
Oltre alle teorie dedicate alla sessualità, Freud ha maturato pensieri importanti dedicati alla mente dell’uomo. Il pensatore sostiene che la psiche non sia frutto di un processo conscio, bensì inconsapevole. Il cosiddetto inconscio è suddiviso in due zone, il preconscio che attraverso lo sforzo può riportare alla luce pensieri che si pensavano dispersi, e il rimosso, contenuti che per essere riportati alla luce necessitano particolari tecniche di psicoanalisi. In questo contesto si inserisce la già menzionata ipnosi, sostituita poi dal metodo delle associazioni libere che permettono al paziente di rilassarsi così da farlo abbandondare ai pensieri.
A ciò si aggiunge anche lo studio della personalità dell’individuo che secondo Freud è composta da tre parti: Es, Super-Io e Io. L’Es è la parte nascosta e caotica della nostra mente, guidata dai piaceri; il Super-Io è comosto da un insieme di modelli comportamentali nonchè censore dei desideri dell’uomo; e infine l’Io che è la parte della personalità impegnata nella ricerca di un equilibrio tra le prime due.