Simon Le Bon, icona pop degli anni Ottanta e soprattutto indimenticabile frontman dei Duran Duran, è finito nell’occhio del ciclone che partì dalle accuse di molestie sessuali ai danni del produttore Weinstein e si è allargato fino a scuotere dalle fondamenta lo star system hollywoodiano. Una donna che oggi ha 47 anni ha infatti deciso di unirsi al coro del #metoo per denunciare un episodio avvenuto quasi un quarto di secolo fa. Le Bon e il suo entourage negano completamente quanto affermato dalla donna.
Simon Le Bon molestatore?
Che le pop star si facessero prendere la mano nei favolosi anni Ottanta e Novanta è un fatto risaputo, soprattutto se si parla dei grandi idoli del periodo come furono i Duran Duran.
Secondo la signora Shereen Hariri, che oggi ha quasi 50 anni, nel 1995 Simon Le Bon era impegnato in un incontro firmacopie con i fan nel negozio di dischi in cui all’epoca la signora Shariri lavorava in qualità di commessa.
Poco più di una settimana fa, in un lunghissimo post – confessione su Facebook la Shariri ha fornito la sua versione dei fatti. Introdotta da una lunghissima e quanto inutile digressione sulla vita privata e giovanile di Shereen Hariri e del suo compagno, la questione delle molestie si esprime in poche righe. L’episodio si svolse presso The Wherehouse, negozio di dischi della zona Beverly Connection di Los Angeles.
Il giorno in cui Simon Le Bon mi ha aggredito sessualmente, il 10 aprile 1995, stavo lavorando. I Duran Duran avrebbero dovuto apparire e dare autografi ai fan […]. Dopo che i quattro membri della band sono arrivati, c’è stata una photo session, con loro seduti su delle sedie e alcuni degli impiegati, incluso me, in piedi dietro di loro. Un gruppo di addetti stampa e impiegati si è fermato davanti a noi e ha iniziato a scattare foto. E mentre le macchine fotografiche scattavano, ho sentito la mano sinistra di Simon Le Bon sfacciatamente e ridicolmente passare alla mia natica destra. Ha iniziato a massaggiarla, sempre più intensamente, poi a farsi largo tra le mie natiche e i miei genitali, poi a massaggiarmi le labbra.
La reazione della vittima
Il racconto prosegue con la reazione della vittima che rimase pietrificata da quanto stava accadendo davanti agli occhi di tutti senza che nessuno se ne accorgesse. La ragazza non riuscì a protestare nel timore di essere prima smentita e poi cacciata dal proprio posto di lavoro. Riporta anche che appena dopo l’episodio, quando era ancora in stato di shock, Le Bon le chiese se fosse di origini persiane come sua moglie. La ragazza rispose di sì e Le Bon disse “Lo avevo capito, ha la stessa espressione”. Considerando che in quel momento la ragazza aveva soltanto un’espressione di disgusto, la vittima pensò che Le Bon riservasse anche a sua moglie un atteggiamento così poco rispettoso
La replica di Simon Le Bon
Simon Le Bon ha completamente rigettato ogni accusa in merito alle presunte molestie sessuali perpetrate ai danni dell’allora commessa del negozio di dischi. Naturalmente il suo entourage di legali si è schierato in sua difesa.
Secondo le parole di Le Bon, pubblicate su Facebook sei giorni fa, i fati semplicemente non sussistono e le accuse sono infondate. Per questo motivo il frontman non chiederà scusa e conclude: non ci si può scusare per qualcosa che non si è commesso.