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Simone Coccia Colaiuta ad Amatrice si comportò da eroe, salvando una coppia di fidanzati romani dalle macerie di una casa.
A distanza di anni quell’episodio torna alla ribalta, soprattutto per un particolare di cattivo gusto: il selfie con le macerie che Simone inviò a Stefania Pezzopane e che la politica pubblicò sui propri account social. Ancora una volta si separano i pareri in merito a uno dei personaggi più chiacchierati di questo Grande Fratello: una persona generosa e spontanea o soltanto affamata di notorietà?
Il slefie di Simone Coccia ad Amatrice è durato on line pochissimo tempo. Lo aveva pubblicato con un lungo messaggio l’onorevole Stefania Pezzopane, segnalando che i soccorsi erano già al lavoro nella zona colpita dal sisma e che molti volontari, tra cui anche il suo compagno, stavano lavorando alacremente per salvare qualche vita umana prima che fosse troppo tardi.
Il web non reagì bene. All’epoca Simone Coccia era soltanto “il toy boy della Pezzopane” ed era conosciuto soltanto per la sua smania di diventare famoso, una smania che fino a quel momento (e in realtà fino al Grande Fratello che si concluderà domani) era rimasta parzialmente insoddisfatta.
Moltissimi utenti del web sostennero che Coccia fosse andato ad Amatrice solo per mettersi in mostra e senza delle vere motivazioni umanitarie.
Oggi, mentre Simone rischia di vincere l’edizione del Grande Fratello NIP più contestata di sempre, i dubbi sulla sua “personalità duplice” non sono ancora stati chiariti del tutto. Se da una parte i sentimenti che legano Coccia alla Pezzopane sembrano non solo autentici ma anche piuttosto intensi, il fatto che Coccia sia un esibizionista e che adori essere al centro dell’attenzione è stato evidente più che mai nelle ultime settimane.
Proprio in merito al suo carattere così difficile da inquadrare (ha difeso Aida contro tutti, ha flirtato con la Bramieri, ha fatto il bagno nella schiuma con il Ken Umano), è tornato alla memoria di alcuni l’episodio del selfie di Amatrice.
Nonostante tutto, quale che fosse l’intenzione con cui Simone Coccia Colaiuta scavò a mani nude per ore tra le macerie di Amatrice, la cronaca riporta che grazie a lui furono salvate due vite, due giovani fidanzati che furono individuati dai soccorsi grazie alle dita di una mano sporgenti dalle macerie. Simone partecipò attivamente al salvataggio: la donna salvata ricorda che Coccia scavò letteralmente per ore e senza alcuno strumento di lavoro prima di riuscire a trarre in salvo lei e il suo fidanzato.
Addirittura Coccia spaccò una porta per costruire una barella resistente in modo da portare la donna verso le unità di soccorso nella maniera più comoda e più sicura possibile.
Francesco Rocchi e Milena Dell’Aquila, i due ragazzi salvati da Simone, sono stati in contatto con lui dopo il sisma e lo hanno voluto ringraziare di persona, tanto che Simone assieme a Stefania è andato a incontrarli.
Coccia non è nuovo a queste cose: all’epoca la sua compagna riportò che anche al tempo del terremoto dell’Aquila Simone aveva attivamente collaborato con i soccorsi.