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Le sneakers sostenibili sono la nuova frontiera della moda “impegnata” nella tutela ambientale. Nel mondo, infatti, mentre le istituzioni promuovono politiche sostenibili, la società comincia a rispondere optando per acquisti sempre più “consapevoli” in rispetto del pianeta. La moda è proprio uno di quei settori in cui la sostenibilità sta diventando un requisito di scelta agli occhi dei consumatori. Ma, alle sneakers chi riesce a rinunciare in nome della tutela ambientale? Pochi. Esistono, tuttavia, valide alternative che combinano al prodotto di tendenza materiali eco-friendly.
La produzione di scarpe: un settore ad elevato impatto ambientale
Spesso non ci si riflette, ma dietro la produzione mondiale di scarpe vi è un processo su larga scala ad elevato impatto ambientale. Un esempio banale, che ben rende l’idea di ciò, è il fatto che produrre un unico paio di scarpe corrisponde a comporre moltissimi pezzi. Questo può comportare un’enorme quantità di Co2 immessa nell’aria, utilizzo di materiali a loro volta inquinanti come la pelle, nonché condizioni lavorative precarie soprattutto in alcune aree del pianeta.
Inoltre, un prodotto risultato dalla composizione di così tanti elementi risulta difficile, anzi impossibile, da smaltire. Come accennato, il materiale che costituisce la maggior parte delle sneakers è la pelle che si classifica fra le cause primarie di riscaldamento globale. Nel processo di lavorazione del pellame, la conciatura avviene attraverso il cromo che è una sostanza altamente tossica. Inoltre, molte concerie sparse per il mondo sono sprovviste di adeguati sistemi di trattamento degli scarti. Da una sensibilità sempre crescente per l’impatto delle scelte dell’uomo sul pianeta, anche la moda cambia rotta. Esistono infatti diversi modelli di sneakers frutto di idee innovative e prodotte con materiali eco-friendly.
Sneakers-sostenibili: utopia o realtà?
Il consumatore che sceglie di acquistare sneakers consapevolmente ricerca nel prodotto quelle certificazioni che garantiscano il rispetto del pianeta. Sono diversi i brand nel mercato internazionale che hanno investito su una frontiera sostenibile della loro filiera. Per quanto riguarda le scarpe, ma non solo, alcuni ad esempio certificano di aver tinto la pelle con coloranti derivati da materiali naturali. Questa, seppur costosa per i produttori, si rivela una contro-tendenza positiva all’utilizzo smisurato del cromo.
Un popolare brand che ha deciso di investire nel sostenibile producendo sneakers vegan è Piñatex. Il nome deriva da un materiale, Piñatex per l’appunto, ottenuto dall’ananas. Il Piñatex è un tessile che si ottiene dalle fibre lunghe delle foglie che hanno una loro resistenza ma allo stesso tempo sono flessibili alla lavorazione. L’idea è di Carmen Hijosa imprenditrice spagnola che ha poi fondato l’azienda Ananas Anam in Gran Bretagna e lavora con gli agricoltori delle Filippine. Come il Piñatex, realizzato dalle foglie dell’ananas, vi è l’Apple Skin utilizzato dal brand italiano Womsh per le sue scarpe vegan. L’Apple Skin è un’ecopelle creata per il 50% da fibre di mela (ottenute dagli scarti industriali biologici), e per il restante 50% da poliuretano.