Fiction di sera, di giorno, sul telefonino. E addirittura sit com, genere finora negletto dalla tv Pubblica. La Rai moltiplica le sue proposte di soap e affini, ed investirà nella fiction 300 milioni di euro per produrre 800 ore: 60 milioni in più dello scorso anno.
La forma preferita dalla tv è diventata quella di un film per il piccolo schermo? Un vero e proprio boom di attenzioni consacra questo genere al top delle preferenze dei telespettatori. Assieme al Reality, ed a danno di Cinema, Sport e Varietà.
Un bravo opinionista tuttologo sociologo dei nostri Stivali, uno di quelli che infestano i salotti televisivi, direbbe che la gente ha voglia d’evasione in un periodo di crisi. C’è la guerra tra Islam e Occidente, la crisi economica…
E’ naturalmente una stupidaggine consolatoria che ci piace sentirci dire: 15 anni fa c’era Tangentopoli, 25 anni addietro le Brigate Rosse, la crisi economica e la disoccupazione in Italia ci sono quasi sempre.
Dunque, il motivo del successo della fiction è un altro.
O meglio, la vera ragione è che non esiste un successo della fiction, nonostante le apparenze.
E’ solo cambiata l’offerta televisiva globale e si sono riposizionati i target, anche se non si è modificata la domanda del pubblico.
La gente continua infatti a vedere le partite di Calcio. Ma lo fa sui canali di Sky.
Richiede il Cinema in Tv. Ma lo guarda sulle reti satellitari e in Dvd.
Vuole, questo è vero, poco Varietà: ma si tratta di una formula vecchia in declino da tempo, anche se in ogni caso ancora oggi valida per Spettacoli di alto profilo e di buoni contenuti.
Non cambiano dunque di molto le esigenze dei telespettatori.
E’ invece migliorata la qualità dell’offerta specializzata, ci sono delle alternative qualificate ed alla Rai sono rimasti solo i telespettatori generici.
E’ la prima vera metamorfosi dello scenario televisivo, del sistema distributivo degli eventi.
Ma non di certo dei gusti del pubblico.
Il direttore di Rai Fiction Agostino Saccà la spiega con queste parole:
"Il calcio ormai funziona solo quando le sfide si caricano di significati che vanno oltre il pallone, tutte le altre partite racimolano ascolti modesti. Come pure è sempre più raro reperire sul mercato film di grande appeal televisivo. Non appena sono emersi i nuovi sistemi distributivi hanno trovato collocazioni più congeniali al loro codice. Il calcio nella payTv satellitare, il cinema nel Dvd e nell’offerta a pagamento".
La Rai dunque coltiverà il suo orto con un piano relativo alla fiction, annunciato dallo stesso direttore Agostino Saccà.
"Con i nuovi investimenti veniamo incontro alla domanda delle reti che hanno chiesto più fiction al posto del calcio e del cinema. RaiUno ha chiesto 110 pezzi di prima serata contro i 90 dell’anno scorso, RaiDue 66 invece di 44. Ma faremo, ed è la prima volta per la Rai, anche fiction per le fasce giornaliere del palinsesto di RaiUno, di RaiDue e di RaiTre".
Il megapiano prevede anche la fiction sul telefono cellulare:
"I generi corti della fiction come le soap e le sitcom si adattano a pennello. Abbiamo avviato un primo esperimento per trasformare ‘Un posto al sole’ in un fotoromanzo a puntate di cinque minuti. Non abbiamo ancora deciso se fare una sintesi della soap o prendere una linea narrativa e svilupparla. Ci stiamo lavorando insieme a Rainet e avrà un primo passaggio sul Web, ma è un operazione perfetta per i cellulari".
Un capitolo a parte è dedicato agli under 30, target delle sit com targate Rai..
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