Cos’è il social dreaming? La tecnica ideata alla fine degli anni ’70

Il social dreaming è una tecnica ideata alla fine degli anni '70, ad oggi ancora molto in voga. Scopriamo insieme cos'è.

Hai mai sentito parlare di social dreaming? Una tecnica ideata alla fine degli anni ’70 che ha riscosso un grande successo, tanto da essere ancora oggi molto attuale. In questo articolo scopriamo insieme cos’è.

Cos’è il social dreaming e come funziona: ecco tutto quello che c’è da sapere

Come già anticipato, il social dreaming è una tecnica ideata alla fine degli anni ’70 in Inghilterra dal socioanalista Gordon Lawrence, codirettore del Tavistock Institute of Human Relations. Insieme ai suoi colleghi, organizzarono un workshop dal titolo Social dreaming e creatività, in cui i partecipanti potevano condividere i loro sogni. Ma dietro al semplice racconto, si nasconde molto di più. Attraverso la narrazione dei propri sogni, infatti, è possibile conoscere a fondo la vita interiore delle persone, per individuare in modo più dettagliato il contesto sociale in cui vivono. Un modo creativo per creare relazioni significative anche nella realtà.

Ma vediamo come funziona il social dreaming. Un incontro è di solito composto da dieci a sessanta persone. Nella stanza le sedie sono disposte secondo configurazioni che si ripetono come frattali, in modo tale da favorire la connessione tra i sognatori ed essere in contatto visivo con la maggior parte delle persone presenti. Le sedute, della durata di circa un’ora e mezza, iniziano con l’apertura del conduttore che chiede se c’è un primo sogno che qualcuno vuole raccontare. Si procede in questo modo per circa 40 minuti. In questo lasso di tempo, occorre soltanto raccontare il proprio sogno senza giudicare o interpretare. Così facendo si crea un ambiente stimolante dove si ha la possibilità di raccontarsi senza timori. Nella seconda fase, ovvero nei successivi 40 minuti, il conduttore invita i partecipanti a cercare insieme delle possibili interpretazioni al sogno raccontato. L’obiettivo è quello di far emergere idee nuove, vecchi pensieri, che possono portare ad un’interpretazione più reale del sogno.

Il grande successo del social dreaming

Ad oggi il social dreaming è praticato in tutto il mondo in vari ambiti, dalle aziende alle scuole primarie e secondarie, ai luoghi di guerra, alle carceri, per attivare il pensiero collettivo e creativo, aiutando a comprendere il contesto sociale. La condivisione dei sogni arricchisce il sogno portando ad innumerevoli significati e libere interpretazioni. Una tecnica estremamente profonda che permette di eliminare lo stress e le energie negative. Spesso si ritiene che il sogno sia un’esperienza personale, legata strettamente alle proprie esperienze, ma attraverso questi incontro potrete scoprire inaspettate analogie e somiglianze verso sogni compiuti da altri.

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Scritto da Gaia Corrado

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