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C’è una relazione tra sonno ed emozioni? In effetti, esiste un legame tra loro già ampiamente conosciuto: le emozioni negative interferiscono con il sonno peggiorandone la qualità. Ma per quanto riguarda quelle positive? Numerosi esperti hanno cercato di studiare i loro effetti sul sonno per capire meglio come si influenzino reciprocamente.
Sonno, umore ed emozioni
Un numero crescente di studi conferma che le emozioni negative e forti interferiscono con il sonno, peggiorandone la qualità e, del resto, è noto avere difficoltà ad addormentarsi dopo una discussione animata con qualcuno o dopo aver visto un film dell’orrore. Altri esperimenti condotti sulla deprivazione del sonno indicano che la sua carenza peggiora drasticamente lo stato dell’umore e favorisce l’insorgere di emozioni negative nel giorno successivo.
Studi recenti hanno però testato anche l’effetto delle emozioni positive. Alcune teorie ipotizzano che anche le emozioni positive, se provate appena prima di andare a dormire, possono interferire con il sonno in quanto aumenterebbero il livello di attivazione generale invece di quello di di de-attivazione necessario per dormire. Secondo Caterina Lombardo, Professoressa di Psicologia Clinica dell’Università La Sapienza di Roma: “Risulta poco chiara la relazione fra sonno ed emozioni positive, nonostante sia insito nella saggezza popolare che ‘dormirci su’ attenui l’impatto degli eventi negativi, ovvero che una buona notte di sonno favorisca un miglior funzionamento emotivo. Alcuni dati suggeriscono che ai fini della relazione tra sonno e umore è importante valutare il contesto in cui le emozioni vengono sperimentate”.
Il dibattito sulle cause dell’insonnia e su come dormire meglio è, dunque, aperto. Che il sonno sia direttamente correlabile alle emozioni provate è ormai noto, ma la loro interazione è bidirezionale:
- da un lato il sonno influisce sullo stato dell’umore e sulle emozioni sperimentate il giorno dopo
- dall’altro lato il sonno è, nello stesso tempo, influenzato dallo stato dell’umore e dalle emozioni sperimentate prima di andare a dormire.
Relazione tra sonno e umore
Umore e emozione non sono sinonimi: l’umore è uno stato duraturo non connesso a stimoli specifici mentre l’emozione è uno stato transitorio di breve durata innescato da un preciso stimolo. Esiste una relazione tra disturbi del sonno e disturbi dell’umore: entrambi comportano alterazioni dei circuiti che regolano la serotonina e la dopamina, ci potrebbe quindi essere una base neurobiologica comune. Altre spiegazioni sostengono che disturbi del sonno comportano delle alterazioni non naturali nell’esposizione ai ritmi di luce e buio e nell’equilibrio tra attività e riposo. Entrambi questi fattori regolano sia il ritmo sonno/veglia che la regolazione del tono dell’umore.
Gli effetti
L’effetto di una notte insonne è che la persona tenderà a rimanere a letto più a lungo, nel tentativo di recuperare il sonno perduto. In questo modo aumenterà però la probabilità di dormire ancora peggio la notte successiva. Il consiglio è quindi di “non cercare di recuperare il sonno perduto durante il giorno. Si avrà più probabilità di dormire meglio la notte successiva. Merito di quella che viene chiamata pressione per il sonno (ovvero il bisogno di dormire dovuto ad uno dei processi che regolano normalmente il sonno)” chiarisce l’esperta. Piccoli consigli utili sono quelli di fare attività rilassanti prima di andare a dormire, che sia fare un bagno caldo, scrivere i propri pensieri su un diario o ascoltare degli audiolibri.
A livello sociale alterazioni del sonno possono associarsi a rinunce (“Non posso andare a cena fuori perché sono stanco e ho sonno”), isolamento (“Non posso incontrare gli amici: sono proprio uno straccio”), assenteismo dal lavoro, con chiare conseguenze sia pratiche che psicologiche. Necessario quindi intervenire nel caso in cui la cattiva qualità del sonno, o la sua scarsa quantità, dovessero trasformarsi in veri e propri disagi che compromettono la vita di relazione e la salute stessa di chi ne soffre.