L’emergenza tartarughe è un problema concreto molto sentito dagli animalisti e da tutti coloro che simpatizzano per questi antichi animali .
Si pensi che sono ben 200 mila le tartarughe catturate involontariamente dai pescatori ogni anno: 40 mila delle quali non sopravvivono all’esperienza.
La soluzione? Passa ( o almeno tenta di passare!) da un progetto europeo: il progetto Tartalife sostenuto dagli stessi pescatori e coordinato dall’Istituto di scienze marine del Cnr di Ancona.
Lo scopo del progetto Life+ (a cui partecipano Agci Agrital, Federcoopesca, Lega Pesca e varie associazioni tra cui Cts e Legambiente) è preservare la Caretta, una specie fortemente minacciata, agendo sulle tecniche di pesca più pericolose per le tartarughe come i palangari e le reti a strascico e da posta.
Per il salvataggio delle tartarughe sono stati ideati alcuni sistemi:
- il Ted (Turtle Exculder Device, “meccanismo di esclusione della tartaruga”): una griglia cucita all’interno della rete che ha il compito di sbarrare la strada alle tartarughe ma non ai pesci;
- lo Star (Sea Turtle Acoustic Repellent): un dispositivo che viene messo sulla rete da posta e, a contatto con l’acqua, comincia a emettere segnali acustici udibili dalle tartarughe che, in questo modo, saranno in grado di identificare la rete ed evitarla.