In tempi non sospetti mi ero occupato della fiction 48 ore.
Ebbene, il "serial" all'italiana è stato sospeso, e da questa settimana non andrà più in onda su Canale 5.
Io certamente non ne sentirò la mancanza, tuttavia ho paura che questa cocente sconfitta (48 ore è stato superato in share dalle repliche de Il commissario Montalbano) possa portare ad un tracollo della serialità italiana.
Abbiamo di fronte a noi esempi magnifici di serial americani con sceneggiature da favola, attori capaci, registi innovativi, ma la nostra italica smania di poter raggiungere quei grandi risultati ha partorito prodotti come RIS o 48ore.
Eppure, se non altro, stavamo seguendo la giusta strada. Constatato che quello americano era un modello da imitare ci siamo però limitati a scopiazzare, anche per problemi di budget, qualche inquadratura, senza dare spessore a ciò che ritengo più importante: sceneggiatura e cast.
Gli attori nostrani non sono ancora in grado di riproporsi sotto una innovativa "luce seriale", sono stati abituati per anni a lavorare in tutt'altro modo. Servirebbe una generazione di nuovi, e giovani, attori.
Non parliamo degli sceneggiatori, che in Italia latitano da anni.
E' quindi una vittoria o una sconfitta la sospensione di 48 ore?
Credo sia più una sconfitta, perchè dopo aver investito tanti soldi in una blasonata fiction dubito che il passo successivo di un produttore possa essere quello di lavorare sugli errori commessi per creare un prodotto finalmente valido. Credo che la scelta ricadrà piuttosto sul ritorno alla tv che tanto piace agli italiani, ai prodotti certi: si perderà la voglia di rinnovare la serialità.
Anche se forse, e questo è il lato positivo, si importeranno più serial americani già pronti e di successo; e magari si perderà la voglia di trattarli come al solito senza rispetto, spostandoli di orario, doppiandoli male o censurandoli.