Il termine xenobiotico indica le molecole di qualsiasi tipo, di origine naturale o sintetica, che sono estranee a un organismo.
Le sostanze xenobiotiche possono esplicare due funzioni opposte: quella di farmaco e quella di veleno tossico.
L’ attività biologica delle sostanze xenobiotiche è determinata prevalentemente dalle loro proprietà intrinseche. E’ però condizionata anche dalla risposta dell’organismo stesso.
Infatti, è proprio dalla concentrazione nell’ambiente dello xenobiotico che dipende l’intensità degli effetti che si possono esplicare negli organi o nei tessuti bersaglio. Ma non solo. Tale intensità può dipendere anche dalle vie e dalla durata all’esposizione, dalle dimensioni del corpo, dalla velocità di assorbimento, dal flusso sanguigno dalla velocità di biotrasformazione, dalla permeabilità delle membrane per giungere infine a contatto con il DNA e dalla quantità e durata dell’immagazzinamento della sostanza o dei suoi metaboliti nell’organismo.
Grazie agli studi è emerso, inoltre, che la risposta all’organismo all’esposizione agli agenti esogeni può variare in funzione di alcuni altri fattori: varia a seconda del sesso, dell’età e dello stato di salute.
Importanti differenze sono quelle che sono state riscontrate tra i due sessi.