Stefania Prestigiacomo si è dedicata alla carriera politica ed è entrata nel partito Forza Italia.
È stata vice presidente della Commissione Bilancio, Ministro delle pari opportunità e Ministro dell’ambiente.
Stefania Prestigiacomo è nata a Siracusa, in Sicilia, il 18 dicembre 1966. È sposata con l’esponente di Forza Italia, il notaio Angelo Bellucci, con cui ha avuto un figlio di nome Gianmaria, che ha 17 anni. La sua è una famiglia d’imprenditori. Prima di dedicarsi all’attività politica, è stata la presidente dei Giovani Imprenditori di Siracusa. Prima del suo ingresso nel partito di Forza Italia era vicina alla Democrazia Cristiana e aveva condiviso anche alcune battaglie con il partito Radicale di Marco Pannella.
La sua carriera politica è iniziata nel 1994, quando si è candidata alle elezioni politiche con Forza Italia ed è stata eletta alla Camera dei Deputati. Nel corso della sua legislatura ha firmato la legge che trasforma il reato da delitto contro la moralità pubblica e il buoncostume in reato contro la persona. Nel 2018 è stata rieletta con Forza Italia nel proporzionale Sicilia 2. Nel 2020 è diventata vice presidente della Commissione Bilancio. Nel 2001 il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi l’aveva nominata Ministro per le pari Opportunità.
Un ruolo che ha mantenuto fino alla caduta del governo Berlusconi nel 2006. Nel 2003 è riuscita a far approvare la modifica dell’articolo 51 della Costituzione sull’uguaglianza tra i sessi, aprendo la strada alle donne per le cariche elettive e i pubblici uffici.
Nei cinque anni da ministro, Stefania Prestigiacomo ha approvato varie leggi per tutelare le donne e i soggetti più deboli, la legge contro la riduzione in schiavitù e servitù compresa la piaga della prostituzione, contro le discriminazioni etniche, il reato di pedopornografia e pornografia online.
Inoltre, ha istituito un servizio telefonico a sostegno delle donne vittime di violenza e stalking, il 1522. Nel 2005 ha preso parte alla battaglia a favore dei referendum sulla procreazione assistita e l’introduzione delle quote rosa per consentire una rappresentazione femminile nelle assemblee elettive. Dal 2008 al 2011 è stata Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, periodo in cui ha approvato la riduzione del gas serra, vietato l’uso di buste di plastica non biodegradabili, introdotto limiti per le estrazione di idrocarburi in mare e varato il Piano Nazionale per il dissesto idrogeologico.
Nel 2009, Stefania Prestigiacomo è stata indagata dalla Procura di Roma per peculato nell’inchiesta per uso improprio della carta di credito del ministero di cui è titolare, indagine archiviata nel 2010. L’onorevole ha trascorso 22 anni in Parlamento succedendo a sei legislature dello stesso partito. Nel 2011 si è trovata in una situazione imbarazzante, quando intercettata in una conversazione telefonica relativa all’indagine sullo “scandalo p4”, parlando con Luigi Bisignani si era rammaricata che Silvio Berlusconi fosse “poco intelligente”.
Quando era ministro per le Pari Opportunità e nel Consiglio dei ministri si doveva discutere di quote rosa, si è ribellata e ha litigato con i compagni di partito e con Berlusconi, che le aveva dato della bambina capricciosa. Anche da Ministro dell’Ambiente si è scontrata spesso con i colleghi, arrivando a minacciare le dimissioni.