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Si è spento all’età di 76 anni il celebre astrofisico Stephen Hawking.
Se ne va una delle menti più brillanti che il mondo abbia mai conosciuto. Affetto da una grave malattia neuro-degenerativa fin da quando era poco più che un ragazzo, non ha mai smesso di tenere gli occhi alzati verso il cielo e le stelle, le sue grandi passioni. Scopriamo meglio chi era Steven Hawking l’uomo e non lo scienziato, a cui è stato dedicato anche un film.
Stephen Hawking è nato a Oxford nel 1942. Fin da piccolo si distinte perla sua mente brillante e desiderosa di conoscenza. Alla precoce età di 17 anni studia già all’università della sua città (tra le più prestigiose al mondo), dove, durante una festa, conosce la sua futura moglie, Jane Wilde.
A soli 21 anni gli viene però diagnosticata la SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), gravissima neuro-degenerativa. I medici gli danno solo due anni di vita.
Steven però non si lascia abbattere e decide di vivere la vita al massimo fin quando gli sarà concesso di rimanere al mondo. “Le mie aspettative sono state ridotte a zero quando avevo 21 anni. Tutto quello che ho avuto da allora è un bonus“, dirà molti anni dopo.
Si sposa, ha tre figli e si dedica alla ricerca. La ricerca, sua grande passione, lo porta ad elaborare la sua famosa teoria quantistica sui buchi neri ha rivoluzionato la cosmologia, ricevendo il plauso dell’intera comunità scientifica mondiale.
La sua carriera è stata costellata da premi, tra cui manca però il Nobel per la fisica, che ora non potrà più ricevere (per regolamento il Nobel può essere vinto solo da persone ancora in vita, ndr).
Costretto su una sedia a rotelle e a comunicare attraverso un sintetizzatore vocale, Hawkings non ha mai vissuto la sua malattia come un peso. Il momento più duro è sicuramente stato la perdita della voce, essenziale per uno scienziato per comunicare.
Grazie alla scienza però gli è stato possibile comunicare di nuovo e proseguire col suo lavoro.
Un lavoro che non voleva raggiungere nessuno scopo in particolare se non conoscere il più possibile l’universo in cui abitiamo. “Può darsi che non si arrivi mai alla fine della nostra ricerca, alla comprensione completa dell’universo – ha dichiarato. In un certo senso sono contento. La razza umana ha bisogno di una sfida intellettuale. Sarebbe noioso essere Dio, e non avere più niente da scoprire”.
Nel 2014 è uscito “La teoria del tutto”, film dedicato alla vita del celebre scienziato. La pellicola si basa sul libro che la ex moglie di Hawking, Jane Wilde Hawking, ha scritto parlando della loro vita insieme dal titolo “Travelling to Infinity: My Life With Stephen”.
Il film è un ritratto commovente dell’ uomo Stephen Hawking, del padre, del marito. Fulcro principale della narrazione è il suo rapporto con la moglie Jane. I due erano da poco fidanzati quando è arrivata la notizia della malattia. Steven aveva consigliato a Jane di lasciarlo e di farsi una vita con un uomo che non fosse malato ma l’amore che li legava era troppo forte.
I due hanno trascorso 26 anni insieme, fino al divorzio nel 1991. L’amore che l’uno nutriva nei confronti dell’altro era ormai finito, anche se gli ha sempre uniti un grande affetto.
Nei panni di Hawking, l’attore britannico Eddie Redmayne. La sua interpretazione gli valse il Premio Oscar come migliore attore protagonista. Nel suo discorso di ritiro al premio Redmayne non ha dimenticato di ringraziare lo scienziato, che fu presente alla prima proiezione del film.
Non tutti sanno che uno dei tratti caratteristici della personalità di Stephen Hawking era la sua ironia. Lo scienziato amava ridere e far ridere, non disdegnando anche apparizioni tv in ruoli comici.
Ad esempio, in una puntata dei Simpson il suo personaggio si ritrova al bancone di un bar per bere una birra in compagnia di Homer. Un altro show televisivo che lo ha celebrato è stato The Big Bang Theory.
Per gli scienziati protagonisti della celebre serie tv Hawking è una specie di “dio della scienza”. Viene infatti nominato parecchie volte, fino a quando nella quinta stagione non fa il suo ingresso in scena, incontrando Sheldon (il protagonista) che per l’emozione sviene.
La morte di un personaggio del suo calibro genera sempre un grande vuoto.
I messaggi di ricordo a Stephen Hawking si sono moltiplicati nel giro di poche ore.
La NASA (l’Agenzia Aerospaziale Americana) ha voluto ricordarlo con un post sul suo profilo Twitter, ringraziandolo per le teorie da lui elaborate che “hanno permesso un universo di possibilità di esplorare”.
L’Università di Cambridge (dove ha insegnato) ha invece voluto ricordarlo con una sua famosa citazione, che è già entrata nella storia: “Volgi lo sguardo verso le stelle e non in basso sui tuoi piedi”.
Il cast di Big Bang Theory ha sempre postato su Twitter una foto ricordo con lo scienziato, accompagnandola con queste parole:”In memoria di Stephen Hawking.
È stato un onore averlo con noi in The Big Bang Theory. Grazie per aver ispirato tutti noi e il mondo intero”.
Anche il mondo dello spettacolo lo ricorda. L’attrice Sharon Stone ha postato, sulla pagina Facebook ufficiale di Hawking, alcune sue fotografie.
Per i più appassionati o per chi volesse conoscere meglio questo grande astrofisico ricordiamo che su Amazon è possibile acquistare il DvD del film sulla sua vita, vincitore di un premio oscar.