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Il blazer femminile è ad oggi considerato uno dei must have che non può dunque mancare all’interno di un guardaroba.
Colorato, basic, che fasci la silhouette del corpo o che sia oversize, poco importa. Un capo comodo e versatile, ma anche chic e in grado di far uscire da quella comfort zone fatta di bianchi, neri e beige, per portare quel tocco di colore e personalità. Ma qual è la storia del blazer femminile?
Le migliori storie iniziano sempre con un “c’era una volta”, ma nel caso del blazer femminile le origini sembrano provenire da più favole diverse. La prima racconta della nave HMS Blazer e del suo capitano che, nel 1837, decise di far vestire il suo equipaggio con una particolare divisa. La scelta cadde così su una giacca a doppiopetto color blu navy, con bottoni in ottone con lo stemma della Royal Navy.
Un dettaglio, quest’ultimo, in omaggio alla visita che la regina Vittoria fece a bordo della nave.
La seconda storia è invece ambientata a Cambridge, intorno agli anni 20 del 1800. I red blazer erano infatti le giacche sportive molto colorate che le squadre indossavano quando andavano sulle barche a remi del St John’s College. Infine, l’ultima favola, narra invece che l’iconico blazer prese il nome dalle blazes, ovvero le strisce presenti sulle giacche dei country club intorno al 1870.
Gli anni sono poi passati così come le tante mode, mentre il blazer è rimasto all’interno di vecchi e nuovi guardaroba. Si giunge così agli anni 20, periodo in cui il blazer assume un ruolo importante nella storia; esso diventa infatti il simbolo dell’emancipazione femminile, di quella comodità tanto ricercata che permette ad una donna non solo di vestirsi come un uomo, ma anche di essere riconosciuta come sua eguale.
Indossarne uno era simbolo di una donna lavoratrice, autonoma, forte.
Coco Chanel ne fa così un cavallo di battaglia, mostrando nelle sue collezioni l’ormai iconico indumento. Un supporto, quello della stilista francese, in aiuto ad una donna libera, ma forse ancora spaventata per potersi dichiarare come tale.
Negli anni 50 gli studenti inglesi iniziano a modificare i loro blazer delle divise scolastiche per renderli più eleganti, personalizzati, unici.
Col passare del tempo, quello che prima era considerato un capo prettamente maschile compie la sua trasformazione adattandosi sempre più alla moda femminile.
Nel 1975 Giorgio Armani si carica dell’arduo compito di riportare il blazer nelle collezioni maschili. Lo stilista italiano mostra in passerella una giacca oversize, meno formale delle classiche giacche dei suoi capi, ma allo stesso tempo elegante e talmente versatile da poter essere indossata in molteplici e diverse occasioni.
Come fatto da Richard Gere, per esempio, nel film American Gigolo.
Il capo ormai senza tempo a cui tutti non possono rinunciare è però opera di Christophe Decarnin per Balmain. Nelle collezioni tra il 2006 e il 2011, il blazer calca le passerelle confermandosi iconico e versatile, passando per abiti da sera, look casual o perfino da solo, indossato come fosse un semplice mini dress.