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Percorriamo insieme la storia delle calze a rete, i collant più sexy della moda, considerati volgari, punk e poi chic. Un successo davvero incredibile quello delle calze a rete, che non sono mai passate di moda.
Calze a rete, la storia dei collant più sexy
Considerate volgari, poi punk e anche chic, hanno sicuramente un vissuto travagliato ma non sono mai passate di moda. Stiamo parlando delle calze a rete, battezzate “fishnet stockings” dall’Oxford English Dictionary nel 1933, in realtà sono comparse ad inizio Novecento. Coloro che le attribuiscono alle ballerine del Moulin Rouge sbagliano, perché le prime vere intenditrici di questo capo sono state le protagoniste del burlesque, spettacolo in abiti succinti, molto diffuso negli Stati Uniti all’inizio del secolo. Le performer di questo genere, devono muoversi con lo scopo di intrigare e stuzzicare l’immaginazione, senza esagerare. Le calze a rete sono sicuramente l’accessorio perfetto, visto che ricreano un effetto ottico di nudità che in realtà non c’è. Tra le danzatrici che le hanno sfoggiate ricordiamo l’americana Gipsy Rose Lee, artefice del primo salto di popolarità di questo indumento, tra gli anni Trenta e Quaranta. Il secondo salto lo si deve alle pin-up di metà secolo, come Betty Page, che ha posato in foto ammiccanti proprio con le calze a rete. Hanno posato seducenti in calze a rete anche Marilyn Monroe, Brigitte Bardot, Audrey Hepburn, Ava Gardner, Elizabeth Taylor e Sophia Loren, attrici che hanno reso questo capo il simbolo di una femminilità tanto emancipata quanto schiava della sua stessa oggettivazione. L’accessorio è stato anche perfetto per una moda sovversiva che è nata tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, ovvero il punk fatto di giacche di pelle e jeans rattoppati, spille da balia, piercing e proprio le calze a rete. Sicuramente un simbolo di grande ribellione.
Calze a rete: l’interpretazione moderna
Negli ultimi tempi, come abbiamo visto in uno dei défilé di alta moda più belli degli ultimi anni, alla scalinata di Trinità dei Monti, allestito da Pier Paolo Piccioli, le calze a rete sono diventate magicamente anche couture, cambiando completamente stile, come in The Beginning di Valentino, facendo capolino sotto a minidress, blouson di rose 3D, in un trionfo di paillettes argentee e anche in abbinamento a cristalli. Un tocco prezioso per abiti da sogno. La prova che, nelle mani di un abile creatore, anche questi accessori possono diventare nuovi e racchiudere significati sorprendenti. Le calze a rete immaginate da Alessandro Michele per Gucci hanno avuto un effetto bon ton, un ingrediente chic decisamente inaspettato, in alcune occasioni arricchito da tocchi di luce e fiori. I designer del momento sono ancora molto affascinati dalle calze a rete, che tendono a non mancare quasi mai sulle passerelle. Questo capo, per via della sua sensualità e del suo spirito di ribellione, ad un secolo dalla sua nascita continua a meravigliare, a stupire, ad emozionare, senza mai passare di moda, ma continuando sempre a rinnovarsi. Per questo le calza a rete non passeranno mai di moda.