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Il noto truccatore Diego della Palma si è raccontato in una intervista. Scopriamo insieme, all’interno di questo articolo, cosa ha detto.
La storia di Diego della Palma: “Mi prostituii per un panino”
Diego della Palma è considerato uno dei più grandi truccatori al mondo, ed è anche costumista, scenografo e a volte anche attore e sceneggiatore. Nel corso di una intervista rilasciata per il Corriere della Sera in occasione della pièce teatrale “Bellezza Imperfetta, tra vacche e stelle”, Diego della Palma ha raccontato la sua vita, la sua infanzia, la povertà, che lo ha segnato enormemente ma gli ha anche permesso di diventare l’uomo che è oggi. Nel corso della intervista è stato chiesto al make up artist veneto come ha deciso di diventare un truccatore. Diego della Palma ha così voluto raccontare uno degli eventi più significativi della sua infanzia. Ecco le sue parole: “incontrando la morte. A 6 anni fui colpito da meningite linfocitaria. Una sorta di privilegio. in coma non vidi alcun tunnel, ma solo una luce lillà, fortissima, che mi dava un senso di trasparenza e di ristoro. Mia madre restò accanto a me in ospedale per molti giorni, solo con una immagine di Sant’Antonio stretta al petto: ‘Al risveglio eri contrariato’, mi raccontò.” Diego della Palma ha rivelato che non torna a Enego, il paese in cui è nato, da molti anni: “manco da troppo tempo. Ho sofferto troppo. Mi deridevano: ‘femminuccia’. A distanza di anni, temevano che li contagiassi con il meningococco. Ah, l’ignoranza!” Diego della Palma lasciò il paese non appena fu maggiorenne per trasferirsi a Milano, dove iniziò a vivere di stenti: “Non sapevo dove lavarmi, dove dormire. Fini nel pensionato Belloni, viale Fulvio Testi, fra barboni ubriachi che scoreggiavano. Fame vera. Un giorno mi prostituii per un panino. La mia università è stata la povertà.”
Diego della Palma: gli abusi subiti da ragazzino
Sempre nel corso dell’intervista, Diego della Palma ha raccontato degli abusi quando aveva 15 anni. Ecco cosa ha detto: “quasi tutti i giorni, per due anni, al Collegio Cavanis di Venezia. Dormivo nell’ala degli sfigati che non potevano pagare la retta. Padre Ugo, 120 chili, era suadente: ‘dammi del tu’. Dapprima fu una violenza mentale, sulle note della Sinfonia n. 103 di Haydn. Conservo ancora tre pile di vinili che mi regalò. Anni fa una mia segretaria mi passò al telefono un asmatico. Era padre Ugo: ‘stavolta benedicimi tu, sto morendo. Mi vuoi bene Diego?’ Non conosco il rancore. Ci pensai un minuto. Risposi: sì, le voglio bene. Che mi cambiava a perdonarlo? ‘Grazie figliolo’, fu il suo congedo.” Diego della Palma ha anche ribadito il suo essere pansessuale, come aveva dichiarato in una intervista: “sono nato in una casa priva di infissi. Non ho porte, non ho confini. Di due grandi amori, Anna e Mario, preferisco ricordare Anna. Studiava alla Scala per diventare soprano. Mi ah donato equilibrio. Il sesso era il primo pensiero al mattino e l’ultimo la sera. Oggi osservo sgomento il mio corpo plissé e mi astengo.”
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