Se vi siete gustati la nuova serie animata di Netflix, Strappare lungo i bordi, vi sarete sicuramenti chiesti di più sui suoi personaggi.
La storia narrata da Zerocalcare fa emergere gli amici di una vita in un modo del tutto speciale. Non solo l’ironia del protagonista, ma anche la simpatia di Secco, Sarah e dell’Armadillo ha conquistato subito gli spettatori. Simboli di una generazione precaria ma comunque piena di valori, in Strappare lungo i bordi i personaggi diventano dei veri e propri totem del carattere dello stesso autore.
Guardando la serie tv il personaggio che subito ci conquista è Zerocalcare stesso. In quanto protagonista della storia seguiamo la sua vita e gli episodi che la compongono, quasi immedesimandoci in lui. Attorno a lui gravitano poi tutti gli altri: amici e famiglia che in un certo senso fanno quasi da specchio al protagonista. Secco, Sarah e Alice sono i compagni di scuola, che in Strappare lungo i bordi tornano a costellare l’esistenza di Zero.
Presenti anche nei fumetti, spesso vengono riportati con nomi diversi ma rimangono comunque un segnale della verità di fondo della trama della serie.
Fanatico del poker online e amante del gelato Secco è l’amico per eccellenza, comparso fin dal primo fumetto. A un primo sguardo potrebbe sembrare un personaggio banale, ma nasconde in realtà un animo buono e profondo. Proprio grazie alla sua bontà riesce a dare i migliori consigli a Zero, sempre con una semplicità disarmante.
Sarah si presenta invece quasi come l’alter ego femminile di Zerocalcare. Diretta e senza peli sulla lingua, non ha mai paura di esprimere la sua opinione, soprattutto quando si parla di lavoro. Infine abbiamo Alice, personaggio sensibile e altruista che ci insegna quanto sia fragile la nostra esistenza.
Nell’universo creato da Zerocalcare c’è un personaggio che di distingue nettamente da tutti gli altri. Parliamo dell’Armadillo, un animale dalle sembianze vagamente umane che accompagna sempre Zero. Come nei fumetti, anche nella serie animata il suo ruolo è fare da coscienza al protagonista. L’armadillo infatti è una specie di grillo parlante che accompagna Zero per tutta la sua vita: quando lui è piccolo l’animale è delle sue stesse dimensioni, e con l’andare del tempo crescono insieme.
L’armadillo è simbolo di tante cose: l’ansia, la pigrizia, il lato un po’ più menefreghista e disfattista di Zerocalcare. Nella serie tv per quasi tutto il tempo l’armadillo è l’unico personaggio non doppiato da Zerocalcare stesso (che invece dà la voce a tutti gli altri, oltre alla sua).
Come lui però, anche l’animale ha uno spiccato accento romano merito dell’attore Valerio Mastandrea che lo doppia. E proprio nell’ultimo episodio grazie al doppiaggio riusciamo a capire l’importanza dei personaggi di Strappare lungo i bordi.
Per tutta le altre puntate quando parlano Sarah, Secco e gli altri, quella che sentiamo è la voce di Zerocalcare con inflessioni e toni diversi. Invece nell’ultimissima scena ecco che qualcosa si sblocca. Gli amici di Zero hanno voci proprie, Sarah quella di Chiara Gioncardi, e Secco quella di Paolo Vivio. Questo perché il protagonista perde quella sua visione del mondo dettata solo dalle sue convinzioni interiori, e riesce a ad aprirsi realmente verso gli altri.