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E’ stato presentato al Festival del Cinema di Venezia e uscirà il 12 settembre su Netflix. S’intitola “Sulla mia Pelle” ed è la rappresentazione cinematografica degli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi. Una vicenda che ha spaccato l’Italia, che ha fatto rabbrividire e commuovere tutti. Un ragazzo giovane e sano ucciso dalla violenza, forse ingiustificata, delle guardie carcerarie.
“Sulla mia pelle”, il film
E’ stato mostrato in anteprima durante il 75° Festival del Cinema di Venezia. In sala era presente la sorella di Cucchi, che sta portando avanti una coraggiosa battaglia. Contro le istituzioni, contro lo Stato, contro chi non le crede. Lacrime di commozione alla fine del film, la ragazza alza gli occhi al cielo e parla con suo fratello. “Sulla mia pelle” è il film che parla, descrive e racconta gli ultimi giorni di vita di Stefano. Quelli di cui nessuno ha ancora svelato tutte le verità. Quelli che lui ha portato con sé e nessuno potrà mai sapere con certezza.
Stefano Cucchi, gli ultimi giorni
Stefano Cucchi è una presunta vittima della violenza della polizia carceraria. E’ d’obbligo dire “presunta” perché il processo e il provvedimento presenta ancora alcune incertezze e non si è arrivati a una sentenza definitiva. Pare che il ragazzo, in seguito a un arresto, sia stato brutalmente picchiato e torturato dai poliziotti, fino a morire. La sorella di Stefano ha abbracciato con tutta se stessa la causa del fratello e sta portando avanti un progetto per chiedere giustizia. Vuole sapere come sono andare le cose, vuole capire perché un ragazzo giovane, sano e forte è entrato in carcere sulle sue gambe e ne è uscito morto e pieno di segni di violenza sul corpo.
“Sulla mia pelle”, un film crudo
Quello su Stefano è un film crudo. Tanti silenzi, tanti momenti ad alta tensione, tante scene sulle quali è molto difficile mantenere fermi sguardo e attenzione. La violenza, lo smarrimento, la paura, il sangue. Elementi che coinvolgono, che fanno venire la pelle d’oca. Ancora di più perché la trama è tratta da una storia potenzialmente vera, forse realmente accaduta nelle carceri italiane in tutta la sua efferatezza. L’attore che ha dato il volto a Stefano Cucchi è Alessandro Borghi. Un’interpretazione intensa, magistrale, drammatica. Borghi, per poter impersonare Stefano, ha dovuto seguire una rigida dieta e perdere diversi chili.
Un Borghi magistrale
La critica ha parlato bene di Alessandro Borghi nel ruolo di Cucchi. Infatti, il giovane attore ha saputo rendere le emozioni e ha saputo gestire alla perfezione le lunghe scene fatte solo di silenzi, di lamenti e di parole mormorate in maniera quasi incomprensibile. Il dolore e la sofferenza sembrano saltare fuori dallo schermo e permeare tutto l’ambiente circostante. “Sulla mia pelle” è un film ad alto tasso di pathos, seppur nella sua minimalista e semplice scenograficità. Un successo per la sorella di Cucchi, che non ha lesinato abbracci al regista, all’attore e a tutto lo staff che ha contribuito alla realizzazione di questo docu-film. Infatti, lei è convinta che, prima o poi, a furia di insistere senza mai mollare, qualcuno sarà costretto a darle tutte le risposte che vuole, che le spettano di diritto.