Sylvester Stallone, oggi 71 anni, è stato coinvolto nella cosiddetta tempesta MeToo che sta letteralmente mettendo in ginocchio la carriera e l’immagine pubblica della parte maschile di Hollywood.
Tutto cominciò con il caso Weinstein, le cui conseguenze si sono avvertite anche in Italia, e dopo nomi di un certo calibro che sono finiti sul banco degli imputati, arriva all’improvviso quello di Sylvester Stallone, il quale ha già mobilitato gli avvocati e minaccia querela.
Stallone fino a questo momento poteva essere considerato a tutti gli effetti uno dei good guys di Hollywood. Comportamento apparentemente impeccabile in privato come in pubblico, una dedizione a ruoli esclusivamente positivi, un successo che nel corso degli anni lo ha portato a essere un vero e proprio simbolo vivente del cinema hollywoodiano.
Arriva quindi come una doccia gelata la notizia che una donna ha sporto denuncia nei confronti dell’attore per vicende avvenute negli anni Novanta. La donna accusa Stallone di molestie sessuali (non si conoscono ancora i dettagli) e oggi il fascicolo che ha depositato presso le autorità è al vaglio degli inquirenti.
La reazione dell’attore non si è fatta attendere ed è letteralmente furibonda. Stallone ha rilasciato una dichiarazione con la quale specifica di essere completamente estraneo ai fatti e, come se non bastasse, accusa la donna di aver aspettato quasi 30 anni per tirar fuori la storia solo perché dopo lo scandalo MeeToo ha la possibilità di vendere ai giornali la propria storia.
Su queste basi l’attore è pronto a sporgere querela accusando la donna di diffamazione.
C’è da dire che i confini della vicenda sono torbidi anche solo a una primissima analisi. Stallone non potrà negare di aver avuto una relazione con la donna mentre entrambi erano single e lui si trovava in Israele per girare un film, appunto negli anni 90. La donna quindi non sarebbe una completa sconosciuta ma una donna che ha realmente condiviso il letto con l’attore.
Questo dettaglio è molto significativo e renderà piuttosto complesso il compito di chi dovrà appurare la fondatezza delle accuse.
Inserendo anche le accuse a Sylvester Stallone nell’ormai lunga lista nera degli attori di Hollywood accusati di molestie sessuali, è chiaro che lo star system di Hollywood sta letteralmente attraversando un periodo di caccia alle streghe.
Come ha giustamente sottolineato Stallone l’opinione pubblica (e anche quella degli accusati) sta oscillando tra la convinzione che sia giusto cercare la verità anche a decenni di distanza e un dubbio atroce: perché queste accuse emergono ora?
Come ha già fatto intendere, Stallone baserà la sua difesa in tribunale proprio sul ritardo con cui queste accuse vengono presentate mentre gran parte dell’opinione pubblica, soprattutto donne, si sta mobilitando da mesi a sostegno delle vittime di violenza, come hanno dimostrato le numerose iniziative simboliche a favore della cosiddetta battaglia #MeToo.
La strategia del terrore in questo caso è duplice: gli attori maschi e famosi di Hollywood sono consapevoli che ogni giorno la loro carriera e la loro integrità morale potrebbe essere messa profondamente in discussione da donne sparite per anni e poi all’improvviso decise a far valere i propri diritti, dall’altro le donne che sono state realmente vittime di violenza e che per anni non hanno trovato il coraggio di denunciarlo, oggi si vedono messe all’indice come bugiarde e arriviste, intenzionate soltanto a sfruttare a proprio vantaggio una vera e propria tempesta mediatica.