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La T-shirt bianca è un passe partout indispensabile.
Il cotone da cui è composta però è da tempo al centro del dibattito sulla sostenibilità, avendo un impatto non indifferente sull’ambiente e sulle condizioni spesso poco etiche a cui è sottoposto chi ne lavora le fibre.
La moda sostenibile si sta facendo strada tra brand di lusso e fast fashion. Sono sempre di più infatti quelli che hanno scelto di realizzare i propri capi lavorando i tessuti a minor impatto ambientale e soprattutto in modo etico adottando l’utilizzo del cotone organico.
Con il termine “cotone organico” ci si riferisce al cotone coltivato con metodi a basso impatto ambientale. Il terreno è soggetto a rotazione, per non far esaurire le sostanze nutrienti di cui è composto e per fertilizzarlo vengono utilizzati sistemi di produzione biologica, eliminando quindi pesticidi e fertilizzanti chimici, tossici per il cotone stesso, per l’ambiente e per l’uomo. Inoltre, per essere denominato “organico”, il cotone non deve provenire da sementi geneticamente modificate, le così dette OGM.
Del cotone organico poi non si butta via niente. I suoi semi vengono utilizzati per nutrire gli animali, mentre l’olio che ne deriva può essere utilizzato nei prodotti alimentari.
Il cotone e il cotone organico sono essenzialmente la stessa cosa. A cambiare, come abbiamo visto, sono i metodi di lavorazione. Ma allora perché preferire una T-shirt di cotone organico rispetto ad una classica?
La risposta è semplice: sostenendo le produzioni ecosostenibili si contribuirà al benessere ambientale, ma non solo, si appoggerà anche un impiego più etico della manodopera.
I lavoratori infatti non saranno soggetti a sfruttamento e soprattutto non saranno costretti ad inalare giornalmente le sostanze nocive usate per la lavorazione del cotone classico.
Riconoscere una T-shirt in cotone organico a colpo d’occhio è praticamente impossibile visto che la fibra è la stessa. L’unico modo per constatarlo è controllare l’etichetta del capo che dovrà riportare una certificazione riconosciuta. Quelle più diffuse sono principalmente tre: OCS, OCS 100 e GOTS.
Prima di ottenere una di queste certificazioni, le filiere di cotone vengono sottoposte ad un minuzioso controllo che passa dalla coltivazione del cotone, alla sua produzione fino alla distribuzione del prodotto finito. Una T-shirt in cotone organico certificata presenterà quindi due etichette: una cucita con la dicitura “100% cotone” e una seconda che indicherà appunto che si tratta di cotone organico con i riferimenti all’ente certificatore.
In Italia sono molte le realtà impegnate nella realizzazione di capi sostenibili e si stanno facendo conoscere anche grazie al passaparola sui social network. Tra queste citiamo The Optimistic Apple, della giovanissima Vittoria Tomassini. Le sue T-shirt sono PETA Vegan Approved. Nel 2017 invece, da un’idea di Daniela nasce CasaGIN, un progetto di moda etica ed ecosostenibile con sede in Veneto. ME Organic Couture è invece un brand specializzato in alta sartoria la cui filosofia è “comprare di meno e fare durare più a lungo”.
Se anche voi volete contribuire ad un ambiente sempre più pulito e allo stesso tempo ostacolare lo sfruttamento sul lavoro, non vi resta che fare un giro tra queste e molte altre realtà.