Una delle battaglie per i diritti delle donne si è conclusa con una vittoria, ma non da noi. In Inghilterra la tampon tax, che già era al 5%, è stata definitivamente abolita. Tutti i prodotti per l’igiene mestruale saranno quindi privi di Iva, la stessa cosa non si può dire per l’Italia però, dove rimane fissa al 22% anche per il 2021.
Abolita la tampon tax in Inghilterra
A novembre 2020 la Scozia era stata la prima nazione al mondo a fornire gratuitamente assorbenti e prodotti igienici femminili a “chiunque ne abbia bisogno”, decisione di portata storica. Ora, a seguito della Brexit, l’Inghilterra segue la scia dell’iniziativa scozzese e decide per l’abolizione totale della tampon tax, l’aliquota del 5% che era finora imposta sui prodotti per l’igiene mestruale come assorbenti, tamponi e coppette. L’Inghilterra si aggiunge quindi a Irlanda, Canada, India, Australia, Kenya e diversi stati degli Stati Uniti, gli unici Paesi al mondo che hanno deciso di eliminare la tampon tax. Altri Stati avevano già stabilito comunque una sua riduzione, come la Germania che l’anno scorso ha votato per abbassare l’aliquota fiscale su questo tipo di prodotto al 7%. Per quanto riguarda i restanti Paesi europei, la tampon tax è del 10% in Spagna, Grecia, Austria e in Francia è al 5,5%. Ad aver ridotto significativamente l’aliquota sono state anche Polonia, all’8%, Belgio, Portogallo e Paesi Bassi al 6%.
Una battaglia per i diritti delle donne trova quindi un’ennesima vittoria, ma ancora una volta non in Italia, dove, nonostante dal 2006 una direttiva europea consenta ai Paesi membri di abbassare la tampon tax fino al 5%, rimane del 22% come su tutti gli altri beni di consumo. I tentativi sono stati molti, già nel 2019, ad esempio, un emendamento firmato dalla pd Laura Boldrini più altre 31 deputate bipartisan è stato proposto ma presto bocciato per mancanza di fondi. Si trattava di abbassare l’Iva dal 22% al 10% per un valore stimato di 97 milioni. A distanza di un anno, a dicembre 2020, lo stesso emendamento a firma Boldrini è stato ripresentato e di nuovo bocciato. Per le coperture, secondo le stime del Mef, sarebbero serviti circa 300 milioni di euro.
La richiesta per l’abolizione della tampon tax in Italia è supportata, oltre che da esponenti della politica, anche da diverse associazioni come WeWorld e Onde Rosa. L’approvazione dell’ultima legge di bilancio ha confermato un’ennesima sconfitta sul tema però qualche piccolo progresso è in arrivo per quanto riguarda il congedo di paternità, esteso da 7 a 10 giorni, e sul fronte della parità salariale, per cui si è previsto uno stanziamento di 2 milioni di euro all’anno dal 2022. La battaglia per le pari opportunità non finirà qui, ovviamente.