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Si ispira all’antica medicina cinese il metodo di auto-aiuto che promette di allontanare lo stress tramite la digitopressione. Ecco cos’è e come si pratica il tapping, disciplina tra l’innovativo e il tradizionale, che sta letterlamente conquistando il mondo occidentale, Italia compresa.
Tapping, cos’è e quali sono le sue origini
Come abbiamo già accennato, il tapping si ispira all’antica medicina cinese. Più in particolare alla tecnica della digitopressione, che consiste nel fare pressione su determinati punti, definiti meridiani, per andare a stimolare il sistema nervoso autonomo ed attivare di conseguenza il processo naturale curativo del nostro organismo. Si parla di auto-aiuto appunto perché è il nostro stesso corpo che attraverso questi stimoli intraprende autonomamente un processo di guarigione.
Pare che se applicata con la giusta costanza, questa tecnica possa essere in grado di far superare sensazioni negative come ansia, stress, rabbia, attacchi di panico e anche gli attacchi di fame. Meglio comunque non procedere subito con il fai da te ma affidarsi, almeno per le prime sedute, a terapisti esperti in grado di indirizzare attraverso quello che deve essere un percorso personale.
Tapping, cos’è il metodo approfondito da due americani
A riscoprirne i benefici sono stati Roger Callahan e Gary Craig, rispettivamente psicoterapeuta e ingeniere entrambi americani, che negli anni ’90 hanno studiato e sperimentato il metodo del tapping.
Secondo quella che è la loro teoria, si è in grado di superare traumi, paure ed ansie solo ristabilendo l’equilibrio energetico del corpo. Equilibrio che si raggiunge tramite il tamburellamento con le dita su determinati punti, azione che attiverebbe a sua volta sostanze chimiche atte a calmare, come le endorfine.
Tapping, cos’è e come si pratica
Ma come si pratica il tapping? Questa particolare tecnica richiede prima di tutto di concentrarsi su un’emozione negativa particolare e debilitante. Si fa un respiro profondo e si pensa ad una frase di accettazione da ripetere come un mantra mentre, con tre dita, si inizia a tamburellare il profilo della mano.
Si prosegue poi picchiettando il contorno occhi, lo spazio tra il naso e la bocca, il mento, le clavicole, i fianchi e infine la sommità della testa, sempre alterando respiri profondi alla frase che abbiamo scelto di ripetere.
L’antico rimedio contro ansia, stress e diete disordinate
Abbiamo già parlato di quanto il tapping possa essere d’aiuto per la gestione e il superamento di tutta quell’ansia e quello stress che spesso impediscono di prendere decisioni importanti per sé stessi oppure ostacolano le azioni quotidiane come camminare tra la folla o guidare.
Ma il tapping sembrerebbe essere efficace anche per chi ha una dieta disordinata. L’alimentazione infatti, spesso riflette il nostro vissuto ed è per questo che in molti casi si rischia di sfociare nei così detti disordini alimentari che comprendono bulimia, anoressia oppure obesità. Concentrandosi su “come ci si sente e perché” attraverso il tapping può quindi aiutare a ristabilire quell’equilibrio emotivo di cui parlavamo all’inizio dell’articolo e a non vedere più il cibo come un nemico o ancora come un mezzo attraverso cui riempire dei vuoti. Ovviamente però, anche in questo caso, l’aiuto di un esperto del settore non può venire meno.