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Il mantovano volante, così veniva chiamato il pilota automobilistico Tazio Nuvolari, che nella vita riuscì a stupire tutti per la sua velocità e il suo stile di guida nelle corse.
Il pilota automobilistico Tazio Nuvolari è nato a Castel d’Ario, in provincia di Mantova, il 16 novembre 1892 in una famiglia dove vivevano anche due zii ciclisti, che lo iniziano alla passione per i motori. Durante la Prima Guerra Mondiale svolge la mansione di autiere nell’esercito e nel dopoguerra ottiene la licenza come pilota da corsa. Le sue prime gare ottennero grandi successi e viene quindi ingaggiato dalla Bianchi, che lo portò al massimo della notorietà.
Con la Bianchi corre infatti per tre anni, fino al 1928 quando Tazio Nuvolari decide di creare una propria scuderia.
Nel 1930 il direttore della Alfa Romeo convoca Nuvolari per farlo correre con la sua squadra: pochi giorni dopo il pilota automobilistico vince la Mille Miglia. Viene anche ingaggiato da Enzo Ferrari, che gli propone una cifra da record per correre nella sua neonata scuderia. A proposito di Nuvolari, Enzo Ferrari ha dichiarato in un’intervista:
Era un prodigio insuperato dell’ istinto ai limiti delle possibilità umane e delle leggi fisiche. Sul famoso stile di guida di Tazio Nuvolari se ne sono dette di tutti i colori. Succede del resto sempre così, quando un uomo arriva ai limiti dell’impossibile: si impadronisce di lui il mito e, allora, se faceva il pugile, si racconta che sapeva uccidere un toro con un pugno, e se faceva il pilota, che percorreva le curve su due ruote.
Tazio Nuvolari diventa un vero e proprio eroe nazionale, tanto che persino il poeta e scrittore Gabriele D’Annunzio lo invita nella sua lussuosa dimora per augurargli la vittoria e regalargli un portafortuna. Si trattava di una tartaruga d’oro che Nuvolari indossò sempre sulla sua divisa da quel giorno in poi.
Nuvolari è morto l’11 agosto del 1953 dopo aver subito una serie di ictus. Ai suoi funerali parteciparono moltissime persone e il pilota venne seppellito con i suoi abiti da corsa.
Il suo epitaffio, nel cimitero monumentale di Mantova, recita:
Correrai ancor più veloce per le vie del cielo.
Per quanto riguarda la sua vita privata, innamoratosi di Carolina Perina, dopo una fuitina decide di sposarla nel 1917. Un matrimonio fuori dal comune a quel tempo e che creò molto scandalo, dato che non venne celebrato in chiesa ma solo civilmente.
Da lei ha avuto due figli: Alberto, venuto al mondo nel 1928 e Giorgio, nato nel 1918 e primogenito.
Una curiosità: è rimasta nella leggenda la sua vittoria alla Mille Miglia nella squadra Alfa Romeo. Ciò perché, mentre era in svantaggio durante la gara, usò un espediente per vincere. Spense infatti i fari della sua auto, seguendo le luci dell’avversario che gli stava davanti, per fargli credere di aver avuto un guasto.
Proprio grazie a questo espediente, Tazio Nuvolari riuscì a trionfare.