Telestreet, i format del futuro nascono nel condominio

Il "Golia" Endemol ingaggerà una guerra contro il lillipuziano "Davide" proveniente dai cortili condominali di Molfetta e Busto Arsizio?

L’impero dei format è minacciato dai nascenti laboratori alternativi di nuove idee per la televisione rappresentato dalle emittenti di quartiere?

Con un pizzico di enfasi, il settimanale Espresso individua una tendenza in ogni caso confortante e da incoraggiare, inaugurata dagli autori di una telestreet napoletana che trasmette nel raggio di poche centinaia di metri.   

"La fiction ‘Saranno precari’ – racconta lo storico magazine- è stata presentata in Canada in un festival di produzioni video-alternative. Non è frutto né di Rai né di Mediaset. Porta la firma di Insutv, televisione di quartiere napoletana che spopola nei condomini delle zone di Mercato e di Vicaria".

"È il primo effetto di un fenomeno nato a Bologna nel 2002 come forma di protesta al conformismo del duopolio e che si sta espandendo in tutta Italia. Secondo un primo monitoraggio, sono circa 200 le tv di quartiere sparse per il paese (20 solo in Campania) che con poche centinaia di euro e con un raggio di trasmissione ridotto stanno cominciando, però, a diventare mini-laboratori di creatività televisiva e che in futuro potrebbero essere la risposta ‘underground’ all’impero dei format mondiali".
Post Scriptum. On line risulta che autore del format è Teleimmagini, telestreet di Bologna, forse per un errore. Scarica il video della Docu-comedy ‘Saranno Precari’, che ha per protagonisti "due giovani speranzosi e un pò stupidi che si trovano a Milano per un colloquio di lavoro all’Adesco, nota agenzia interinale…" Vai a InsuTv Per sapere di più sulle Telestreet, leggi su Bernabè Magazine un’intervista fatta da me a Stefano Bonaga, filosofo bolognese che ha fondato la prima emittente italiana di quartiere.

Scritto da Style24.it Unit

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