Il cupo universo dello scrittore americano arriva nelle sale cinematografiche grazie alla regia di Ridley Scott
Sempre più probabile candidato al premio Nobel per la letteratura (ma già vincitore del Pulitzer), Cormac McCarthy è stato definito uno degli scrittori di lingua inglese più importanti dei nostri tempi, insieme a giganti del calibro di Thomas Pynchon, Don DeLillo e Philip Roth.
Il romanziere nel corso degli anni ha prestato molte volte la propria opera al mondo del cinema, partendo da Passione ribelle diretto nel 2000 da Billy Bob Thornton, passando per Non è un paese per vecchi portato su grande schermo dai fratelli Coen, il cupissimo The Road, The Sunset Limited tratto da una sua piéce e concludendo con Child of God del sempre attivo James Franco.
La prima sceneggiatura scritta espressamente per il mezzo cinematografico è però quella di The Counselor – Il procuratore, finita nelle capaci mani di Ridley Scott (Blade Runner, I duellanti, Alien, Prometheus) e concretizzatasi nel film attualmente nelle sale italiane.
Ancora una volta l’interesse di McCarthy è rivolto in un’unica direzione, ovvero nella descrizione di un mondo privato senso, dominato dal caos e dalla malvagità, in cui ogni azione dei protagonisti potrebbe essere l’ultima. Per uno dei produttori, in effetti, alla base del film c’è “l’idea che l’umanità non sia intrinsecamente buona, che le persone abbiano sempre una scelta e che spesso compiano scelte sbagliate. Qualunque scelta ha delle conseguenze che, a volte, fanno la differenza tra la vita e la morte. Perciò questa storia vuole essere una sorta di monito“.
The Counselor vede il procuratore del titolo interpretato da Michael Fassbender interessarsi improvvisamente a un affare di droga, nonostante egli sia un uomo arrogante ma onesto. L’avvocato ha appena chiesto alla sua fidanzata Laura (Penelope Cruz) di sposarlo, e forse per necessità, forse solo per curiosità, si immischia in un affare molto pericoloso. Ad affiancarlo nell’entrata del giro del narcotraffico ci sono l’eccentrico Reiner (Javier Bardem, in un ruolo che non può non richiamare alla memoria quello del killer di Non è un paese per vecchi), Westray, un poco di buono che ha le sembianze di Brad Pitt, e la seducente donna-ghepardo Malkina, Cameron Diaz.
Su tutti loro incombe la minaccia del misterioso e terrificante cartello della droga, deciso a reprimere immediatamente qualsiasi intrusione nei propri affari. Inizia dunque un’attesa assurda e surreale, carica di violenza e di presagi, di una risoluzione cui pare non si possa sfuggire, come afferma il cineasta stesso: “Nella sceneggiatura sono presenti situazioni e personaggi epici e un senso d’ineluttabilità per qualcosa di orribile che sta per capitare e che nessuno può evitare”.