Thomas Pynchon è universalmente riconosciuto come uno degli autori più importanti della letteratura americana, insieme ad altri giganti come Don DeLillo, Philip Roth, Cormac McCarthy, David Foster Wallace, Chuck Palahniuk.
Ogni romanzo vergato dal riservatissimo autore (di lui esistono poche fotografie ed persino incerta l’attuale residenza) può essere considerato come un’opera omnia a se stante in cui confluiscono una pletora di spunti diversi afferenti alle più diverse discipline del sapere.
Maestro di quello che è stato definito post-modernismo letterario, Pynchon è famoso per l’uso di uno stile insieme lussureggiante e controllatissimo, composto da una miriade di riferimenti diversi che vanno dalla cultura popolare alle scienze più esatte come la matematica, in grado di scrivere dialoghi carichi di umorismo surreale così come descrizioni che occupano paragrafi di varie pagine e che si snodano in un labirinto di subordinate.
Le opere del romanziere prendono sempre l’avvio da una situazione realistica, per poi venire trasfigurate da robuste iniezioni di elementi assurdi, fantastici, irreali, come per esempio avviene nell’epica storica di Mason & Dixon, nel viaggio della cultura hippy-psichedelica di Vine, nella vertigine misteriosa di V., fino alla colossale natura enciclopedico-scientifica de L’arcobaleno della gravità, il suo capolavoro più celebrato.
Proprio da questo testo un gruppo di appassionati ha preso spunto per rendere fruibile da tutti un aspetto dell’universo fittizio di Pynchon che altrimenti sarebbe rimasto incompleto: quello musicale . I testi dello scrittore infatti straripano di canzoni intonate dai suoi protagonisti, e solo nell’ultimo libro citato sarebbero quasi un centinaio.
Negli Stati Uniti è nato il progetto The Thomas Pynchon Fake Book, ideato dall’insegnante di letteratura Daniel Couch, il quale ha raccolto un ensemble di musicisti chiedendo loro di comporre le musiche delle canzoni.
È stato così registrato un album di 28 brani (più due strumentali inediti), che può essere scaricato dal sito del progetto o ascoltato in streaming, in modo del tutto gratuito. Il risultato è molto curioso, e interessante, anche se per forza di caso la produzione delle canzoni si assesta a un livello semi-amatoriale.
L’opera di Pynchon arriverà presto al cinema grazie al regista Paul Thomas Anderson, che ha chiamato Joaquin Phoenix e Reese Whiterspoon per impersonare i protagonisti di Vizio di forma, pubblicato nel 2009, un noir meno convulso rispetto agli exploit precedenti.