“Se dovessero pubblicare le tue foto intime senza consenso e il tuo fisico assomiglia al mio, puoi dire che sono io”. Frasi di questo tipo accompagnano la challenge TikTok in supporto delle donne vittime di revenge porn. Una vera e propria catena di solidarietà femminile che vuole puntare i riflettori sulla pericolosità delle nuove forme di violenza contro le donne sul web.
TikTok, la challenge contro il revenge porn
Una legge ormai ha reso il revenge porn reato, il cosiddetto Codice Rosso. Ma se è vero che esiste una punizione per chi lo commette, altra questione riguarda invece le conseguenze psicologiche di chi lo subisce. La vergogna provata nel vedere online dei propri video intimi pubblicati senza consenso non sparisce solo con una sentenza, ed è per questo che serve anche e soprattutto un sostegno psicologico per affrontare una situazione di questo tipo. Supporto che era venuto totalmente a mancare, ad esempio, nel caso della maestra di Torino licenziata per essere stata vittima di revenge porn: in quel caso sia le mamme dei bambini dell’asilo dove insegnava sia la direttrice avevano non solo premuto per il suo allontanamento ma anche contribuito ad aumentare il disagio e l’imbarazzo della vittima. Ora, proprio per evitare che le ragazze vittime di revenge porn si sentano sole, è nata la challenge TikTok che ha come base la canzone Paris dei Chainsmokers che recita una frase molto significativa: “Se cadiamo, cadiamo insieme”. E infatti i video delle tiktoker che hanno aderito all’iniziativa mostrano i loro corpi da diverse angolature e il messaggio “Se dovessero pubblicare le tue foto intime senza consenso e il tuo fisico assomiglia al mio, puoi dire che sono io“.
La challenge all’insegna della solidarietà femminile ha coinvolto già moltissime ragazze da ogni parte del mondo e incarna un duplice intento: fornire un aiuto psicologico alle vittime ma anche contribuire a denunciare quello che è ormai un fenomeno dilagante. Il revenge porn, come qualsiasi altra forma di violenza, lascia profonde ferite nelle vittime che, oltre a vedersi esposte pubblicamente nella loro intimità, spesso non reagiscono, non denunciano o addirittura scelgono la via del suicidio per l’incredibile senso di vergogna provato. I sensi di colpa per aver condiviso quel materiale con un ex fidanzato e l’imbarazzo e l’inadeguatezza generatisi possono però essere attenuati dal messaggio che vuole trasmettere la challenge TikTok: “non sei sola, il corpo presente nelle foto o nei video sul web può essere di chiunque, non ti sentire sbagliata”. Questo è il grido di battaglia delle donne contrassegnato dell’hashtag #womensupportwomen.