Il suo stato di salute aveva destato molta apprensione fra colleghi e fan, dopo che la scorsa primavera il regista Tinto Brass era stato ricoverato per un'emorragia cerebrale.
Ora sta meglio ed è pronto a rimettersi al lavoro. In un'intervista alCorriere del Veneto parla della sua malattia, della riabilitazione e dei suoi nuovi progetti. Al suo fianco, a quattro anni dalla scomparsa della moglie Carla Cipriani, detta Tinta, l'avvocatessa e musa Caterina Varzi. «Sono rimasto dieci giorni senza conoscenza. Quando aprivo gli occhi vedevo Caterina e le dicevo: che bel viso».
Una riabilitazione lunga e faticosa quella del regista: «Ero immobile quando fino a pochi giorni prima facevo una vita intensa.
Mi chiesi se valeva la pena di vivere o di morire. Una notte pensai al suicidio, con serenità. La mattina dopo, vedendo Caterina, ho però reagito».
Un'esperienza che lo ha toccato al punto da voler rivoluzionare il suo modo di fare cinema: «Il sesso, l’eros: è l’ora di fare un discorso serio su questi temi. Il sesso non deve essere un "consumo" finale, ma uno stato provvisorio (…) La vera trasgressione oggi è l’amore».
Qui sotto alcune foto di Tinto Brass (clicca sulle immagini per ingrandirle – foto Lapresse).