Argomenti trattati
Autore di romanzi, racconti e storie da quando è bambino, Tiziano Sclavi sfonda nel mondo della letteratura da molto giovane creando a poco più di vent anni uno dei fumetti più noti a livello nazionale.
Chi è Tiziano Sclavi
Tiziano Sclavi (Broni, 3 aprile 1953) è uno scrittore e fumettista italiano. Cresce in una famiglia semplice con madre insegnante e padre segretario in un paese della provincia di Pavia. Trova conforto nella lettura fin da molto piccolo, raccontando di aver letto tutto Edgar Allan Poe prima dei sette anni. Questo bambino prodigio scopre solo con il tempo che i suoi generi preferiti sono i romanzi di fantascienza e dell’orrore.
Si appassiona presto anche alla scrittura dilettandosi nella stesura di racconti già alla scuola media. Si orienta poi verso uno studio umanistico con l’iscrizione al liceo classico e qui, grazie all’appoggio del suo insegnante di italiano, pubblica il racconto “Lettere bianche” con cui si convince che la scrittura è il suo futuro.
L’inizio della passione per la scrittura
Si iscrive successivamente alla facoltà di Lettere Moderne ma si rende conto di non voler continuare gli studi per dare spazio al lavoro nel Corriere dei Ragazzi. Conosce Mino Milani e questo gli offre un posto come collaboratore per il Messaggero dei Ragazzi e qui inizia a scrivere diversi articoli.
Nel 1974 pubblica il suo primo romanzo dal titolo “Film”che unisce la sua passione per l’horror al grottesco che lo porta a vincere il Premio Scanno. In questo periodo inizia una collaborazione con la Rai che lo vede insieme a Bianca Pitzorno a scrivere alcuni testi per “Gioco-città”, il programma televisivo. Nel frattempo scrive anche il romanzo giallo “Un sogno di sangue” e “Tre e Mostri”.
La creazione del personaggio di Dylan Dog
Da ottobre 1975 si dedica all’invenzione di Dylan Dog, uno dei suoi personaggi più noti. Inizialmente la sua serie voleva essere di genere hard boiled e il protagonista doveva agire in solitaria, ma è stato successivamente accompagnato da Groucho. Esordisce l’anno successivo con il lancio della serie che Decio Canzio ricorda così:
«Un paio di giorni dopo, il distributore telefonò “L’albo è morto in edicola, un fiasco”. A Sclavi fu tenuta pietosamente nascosta l’orrenda notizia. Qualche settimana dopo, un’altra telefonata del distributore “È un boom, praticamente esaurito, forse dovremo ristamparlo”»
Passano solo pochi anni ed è ormai un best seller vincitore del Yellow Kid come miglior autore nel 1990. Accompagna il personaggio per i successivi dieci anni per poi partecipare solo ad alcune riedizioni e celebrazioni importanti del fumetto.