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Il 69° Festival di Sanremo si è concluso, ma continua a far discutere in lungo e in largo. Nella storia della kermesse musicale più importante della nostra penisola non era mai successo che si scatenasse una bufera simile. A dire la sua è anche Tommaso Paradiso che, a differenza di tanti suoi colleghi, ha voluto scagliarsi contro Luigi Di Maio. Cosa ha provocato l’ira del leader dei The Giornalisti?
Il post di Luigi Di Maio
Il 69° Festival di Sanremo continua a far discutere. Tutti, da o a 100 anni, da Vip a Nip, hanno espresso il loro parere su quanto andato in onda sul palco dell’Ariston. Le polemiche riguardano le modalità di voto, la vittoria di Mahmood a discapito di Ultimo, l’esclusione di Loredana Bertè, la scelta dei componenti della Giuria d’Onore e qualsiasi altro motivo possa essere collegato alla kermesse. Come avviene in circostanze simili, si parte da un argomento in particolare, per poi inserire nel calderone tutto quello che si ritiene essere ‘traballante’. Questa volta però, ad aver attirato l’attenzione del popolo del web, è stato un commento fatto da Tommaso Paradiso ad un post Facebook di Luigi Di Maio. Cosa c’entra la politica con la musica? Nulla, ma in questo Festival tutto fa brodo e tutto è stato inserito nel famoso calderone di cui parlavo in precedenza. Sia Luigi Di Maio che Matteo Salvini infatti, si sono espressi su Sanremo, con giudizi più o meno disinteressati. Mentre il leader di Lega Nord è stato tirato in ballo fin da prima che la kermesse aprisse ufficialmente i battenti, Di Maio non lo aveva calcolato nessuno, ma ha voluto comunque esprimere il suo parere. Ora, in fondo, se ‘Luigino’ si spogliasse della veste politica, potremmo considerarlo come un cittadino normale e, di conseguenza, anche lui può esprimersi su quanto abbiamo visto all’Ariston. Allora, perché Tommaso Paradiso ha perso la pazienza? Presto detto: Di Maio, attraverso il suo profilo Facebook, ha voluto consigliare ai suoi fan quello che secondo lui è stato il brano migliore in gara al Festival, ma ha tirato in ballo “l’élite” e i “radical chic”. Il Ministro del Lavoro, a didascalia di uno scatto che ritrae la canzone ‘Abbi cura di me’ di Simone Cristicchi, scrive: “La canzone che più mi piace di Sanremo è questa e ho sperato che vincesse. Non sono mai stato fan di Cristicchi, ma questa canzone la sto ascoltando all’infinito su Spotify. Mi piace davvero tanto. Ma più che sulle canzoni preferite di ognuno, vedo che c’è un gran dibattito sul vincitore di Sanremo perché la giuria, composta da critici musicali del ‘calibro’ di Beppe Severgnini, e la sala stampa hanno totalmente ribaltato il risultato del televoto. Non ha vinto quello che voleva la maggioranza dei votanti da casa, ma quello che voleva la minoranza della giuria, composta in gran parte da giornalisti e radical chic. E qual è la novità? Questi sono quelli sempre più distanti dal sentire popolare e lo hanno dimostrato anche nell’occasione di Sanremo. Faccio i miei complimenti a Mahmood, a Ultimo e a tutti gli altri. E ringrazio Sanremo perché quest’anno ha fatto conoscere a milioni di italiani la distanza abissale che c’è tra popolo ed ‘élite’. Tra le sensibilità dei cittadini comuni e quelle dei radical chic. Per l’anno prossimo, magari, il vincitore si potrebbe far scegliere solo col televoto, visto che agli italiani costa 51 centesimi facciamolo contare!? Il mio vincitore è Cristicchi, per la musica che mi ha regalato in questi giorni di viaggi e impegni lavorativi da Pescara a Milano passando per Bologna, Vicenza e Padova”. Di Maio ha azzeccato il fulcro del problema? A questo suo pensiero, Tommaso Paradiso non ha potuto fare a meno di rispondere.
Le parole di Tommaso Paradiso
Il cantante dei The Giornalisti non ha potuto fare a meno di commentare il post di Di Maio, facendo notare che la politica è troppo interessata a quanto successo al Festival, nonostante abbia già tanti problemi a cui badare. Tommaso scrive: “Signore, Buddha, Entità sparse nel cosmo, Dio, Allah, essenze metafisiche mi rivolgo a voi: ditemi che questo è un sogno, è un metamondo parallelo in cui ci avete proiettato per nostri evidenti errori; è forse questo in cui ci troviamo un girone dantesco? È forse questa l’apocalisse? Dateci un segnale. Vi prego. Non può essere reale, tantomeno razionale. Spostiamo gli stramaledetti ca**i che abbiamo nel nostro paese sul festival di Sanremo, sì. È davvero questa la via che ci avete aperto Divinità Celesti? È davvero questo il presente e il futuro che avete pensato per noi Astri del Cielo? Vi prego, puniteci il più in fretta possibile e poi lasciateci andare. Saremo bravi, promesso”. Tommaso Paradiso non ha affatto tollerato le parole di Di Maio e, da buon laureato in Filosofia, paragona il presente a un metamondo parallelo e a un girone dantesco. Il leader dei The Giornalisti è incredulo e ha voluto esprimere in modo pacato e un tantino cervellotico il suo dissenso, ma Di Maio, forse colto alla sprovvista, ha preferito tacere e non rispondere.