Argomenti trattati
Il 2020 è stato un anno strano. Difficile sotto molti punti di vista, ci ha messo alla prova e in molti casi ci ha costretto a ripensare alle nostre abitudini e a modificandole, per poter fare meno rinunce possibili pur rispettando il lockdown. Ma il 2020 verrà anche ricordato per i così detti meme, ovvero i fenomeni social diventati inevitabilmente i tormentoni del momento. Ripercorriamoli insieme.
Il 2020 ha modificato le nostre abitudini. Ci ha costretto a vivere la maggior parte delle nostre relazioni amorose, di amicizia o di lavoro, online. Ma è anche online che si sono verificate quelle situazioni che ci hanno fatto percepire un senso di comunità. Qualcosa che solo noi, di questa generazione, possiamo capire. I tormentoni social, in un certo modo, ci hanno aiutato a non perdere almeno il sorriso. Ma quali sono stati i meme che più hanno caratterizzato il 2020?
Gli appuntamenti web
Gli appuntamenti con le dirette web sono diventate ormai una routine. Primi su tutti quelli con le dirette di Giuseppe Conte. Tra ansia per le interminabili attese e le notizie spesso non rassicuranti, L’ironia nei commenti durante e dopo i discorsi del presidente del Consiglio sono servite a stemperare un momento normalmente caratterizzato dalla tensione.
Ma gli appuntamenti web non sono serviti solo per fare il punto della situazione sul Coronavirus. Molti influencer, artisti e personaggi famosi, si sono riuniti per tenere compagnia agli utenti tra musica e chiacchiere. Ultimo ma non per importanza, l’aperitivo online, come appuntamento settimanale con gli amici.
I canti dai balconi
C’è stato un tempo in cui, le serenate, si facevano sotto il balcone. Con il Coronavirus invece, le serenate si sono spostate direttamente sui balconi. Tra applausi ogni ora, per incoraggiare il personale medico in prima linea per affrontare questa emergenza, e canti in coro con gli abitanti dei vari quartieri, c’è stato anche chi si è attrezzato con microfoni e casse.
Ovviamente, anche in questo caso, i meme non sono mancati. Sul web infatti si possono trovare facilmente diversi sketch organizzati ad arte, che strappano un sorriso in pieno rispetto del lockdown.
Zoom e Teams
Se fino ad ora questi termini ci ricordavano un’impostazione della fotocamera del nostro smartphone e uno sport di squadre americano, con il 2020 li conosciamo come app per alunni e studenti universitari. Così come se “dad” poteva ricordarci un esercizio per tonificare gli addominali, è invece una sigla formata dalle iniziali di “didattica a distanza“.
Le situazioni tragicomiche non sono mancate neanche in questo caso. Tra connessioni ballerine che rendevano difficile lo svolgimento di lauree ed esami a distanza e tra regole al limite delle più sofisticate tecnologie, ideate dai professori, per impedire ad alunni molto fantasiosi di copiare.
Il caso politico
Anche USA e Cina hanno avuto il loro scontro in campo social. Il Presidente Trump, ancora in carica prima delle nuove elezioni che hanno visto succedergli Biden, aveva infatti accusato Tik Tok di raccogliere i dati sensibili dei cittadini americani, per condividerli con il regime di Pechino. Di seguito a queste accuse, Trump ha prima annunciato di voler bandire l’app dalle piattaforme di download, poi ha cercato di obbligare il popolare social network cinese a vendere la sede americana. Un piccolo terremoto che ha spaventato molti influencer della terra a stelle e strisce, che con Tik Tok si erano costruiti una carriera, ma che si è risolto in un nulla di fatto.
Tik Tok verrà anche ricordato come il social in cui, nel 2020, gli utenti tra famosi e non, per combattere la noia da lockdown si sono scatenati in balletti o piccoli sketch riproposti in mille salse diverse e diventati veri e propri tormentoni.
Il caso religioso
Il 2020 è iniziato con un evento che ha prima rischiato di creare uno scandalo, per diventare un vero e proprio meme poi. Si tratta dello “schiaffo” che Papa Francesco diede sulle mani ad una donna cinese durante il consueto saluto ai fedeli, la sera del 31 dicembre. La fedele, rea di aver tirato il braccio del Pontefice rischiando di farlo cadere, era appunto cinese, Paese dal quale pare si sia scatenato il Coronavirus, che si è poi diffuso a livello mondiale.
Immancabili quindi, i tormentoni che vedevano in quell’evento la causa scatenante della situazione in cui italiani e non solo, si sono ritrovati per tutta la durata del 2020.
Il tormentone da dimenticare
Tra ilarità e situazioni tragicomiche, c’è stato però un particolare tormentone dai toni molto amari. Si tratta dell’ormai famosa frase «Non ce n’è Coviddi» pronunciata a favore di telecamera dalla signora conosciuta come Angela da Mondello.
Tra ospitate da Barbara D’Urso, e un nuovo profilo social seguitissimo, la signora ha acquisito sempre più fama. Se prima sembrava voler ritirare l’infelice frase però, ha poi cercato di cavalcare l’onda del successo, se così si può chiamare, firmando un contratto con Lele Mora e registrando una canzone negazionista, con tanto di videoclip che non rispettava le norme dettate dal dpcm per la sicurezza comune.