Massimo Donelli dirige un canale alla deriva.
Il timone che dovrebbe reggere con due mani ben salde è sbatacchiato di qua e di là dalle onde, rappresentate da tutte le stronzate che la televisione porta con sè. Alcune di queste, oltretutto, seppellite da tempo ma tornate tristemente di moda.
Sapete qual è la cosa più triste? Che è stata proprio la Rete a richiedere a gran voce il ritorno de Il pranzo è servito, gioco demenziale che anch'io guardavo da bambino assieme a mia nonna.
Ma come si può avere il coraggio di riproporlo, aggiungendo arretratezza a mancanza di idee? Questo è un mix micidiale.
Come se non bastasse è arrivata ieri la triste notizia dei 33 milioni di euro di finanziamento che il caro Gentiloni ha deciso di assegnare alla Rai per lo sviluppo della copertura del digitale sul territorio nazionale. Milioni spesi per cosa? Per vedere meglio la tv, che tuttavia ha ben poco da proporre.
Così vedremo in digitale Domenica in. Che rivoluzione!
Sky, quello sì, si vede bene e si lascia guardare. Il Digitale, quello no, non è proponibile.
'''Il pranzo è servito è un pezzo della tv italiana e Gerry Scotti sarebbe felice di riproporlo: noi saremmo contenti di accontentarlo se ci saranno le possibilità di farlo'': lo ha detto, a margine della presentazione dell'ottava stagione di Vivere, il direttore di Canale 5 Massimo Donelli.
Ecco cosa ha detto il direttore di Canale 5.
Siamo proprio di fronte ad una tv senza idee che non sperimenta, che si affida al già visto, già detto, già fatto. Qui non c'è da discutere se Il Pranzo è servito sia o no una bella trasmissione, se Gerry Scotti sia in grado di condurla, se fosse piuttosto più appropriata la presenza dell'esiliato Claudio Lippi (che comunque preferisco vedere lì sull'isola d'Elba).
Qui c'è solo da domandarsi se sia ancora il caso di star qui a parlare di tv quando stiamo andando incontro ad un periodo di patetica follia.
Sono triste, abbattuto, depresso, accaldato (questo non c'entra ma oggi a Milano si muore).
E allora ribeccatevi il vostro Pranzo è servito. Tanto ormai Corrado non c'è più. Purtroppo.