Argomenti trattati
Conosciuto per essere uno dei personaggi più interessanti del mondo della musica degli anni ’70 e ’80, ecco la storia di Toto Cutugno, grande cantautore e grande produttore e autore dei pezzi più belli.
Chi è Toto Cutugno
Toto Cutugno, nato come Salvatore Cutugno (Fosdinovo, 7 luglio 1943), è un cantautore italiano. Cresce nella provincia di Massa Carrara in una famiglia composta da altri tre fratelli, il padre sottufficiale di marina e la madre casalinga. Si trasferisce poi a La Spezia dove la sua famiglia è costretta a trasferirsi per via del lavoro del padre che proprio in questi anni gli trasmette la passione per la musica.
Sperimenta come batterista in diversi gruppi musicali iniziando ad incidere i suoi primi dischi e creando gli “Albatros”. Con loro partecipa al Festival di Sanremo 1976 con un brano che si posiziona al terzo posto ottenendo grande successo. Segue la partecipazione a Festivalbar dove riscontra grande approvazione da parte del pubblico al punto da tornare sul palco dell’Ariston l’anno successivo.
L’inizio della carriera di Toto Cutugno
Prosegue l’attività collaborando con numerosi artisti sia nazionali che non facendosi conoscere principalmente in Spagna, Sud America e Francia. Dopo una nuova partecipazione a Sanremo nel 1980 dove ottiene il secondo posto con “Solo noi” partecipa al Festival di Tokyo e al Festivalbar. Questo anno è in realtà molto importante per la sua carriera perchè iniziano per lui delle floride collaborazioni.
Nel 1983 partecipa al Festival di Sanremo con “L’italiano” uno dei suoi brani più famosi diventato un vero e proprio successo replicando l’anno successivo posizionandosi al secondo posto con “Serenata”. Inizia lo stesso anno a lavorare a Domenica In e poi a Piacere Raiuno mantendo sempre un ruolo fondamentale dal punto di vista musicale.
Toto Cutugno e il grande successo
Oltre ai grandi successi a Sanremo, ne ottiene uno ancora più grande nel più grande concorso canoro d’Europa: vince l’Eurovision Song Contest 1990 con la canzone “Insieme: 1992”. Conduce l’anno successivo la trasmissione “La vela d’oro” con Raffaella Carrà e Fabrizio Frizzi.
Con l’avvento degli anni duemila non mancano le nuove partecipazioni al Festival con una serie di brani di grande successo che vengono poi raccolti nella raccolta antologica “I miei Sanremo”. Dopo numerosi anni torna poi a scrivere per Adriano Celentano di cui si ricorda in particolare “Ti lascio amore” cantata con Mina e inserita nell’album “Le migliori”.