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Agire all’interno di un ambiente sano e stimolante è la base che ci porta a svolgere al meglio il nostro lavoro. Secondo alcune stime infatti, in Italia un numero significativo di lavoratori proverebbe un eccesso di ansia nei confronti delle proprie occupazioni. Un clima rilassato e positivo è la soluzione migliore per queste situazioni, ma non è sempre il carico lavorativo l’elemento a cui bisogna attribuire tutto questo stress. A volte quello che gioca a nostro sfavore può essere un collega. In questi casi abbiamo a che fare con un Toxic worker: chi sono? E cosa possiamo fare per non esserne influenzati?
Toxic worker: chi sono e come si riconoscono
Con Toxic worker andiamo a definire un collega che, magari anche involontariamente, mina alla stabilità dell’ambiente lavorativo. Le sue azioni provocano ansia e stress in chi gli sta attorno, andando così a creare un clima malsano che non giova affatto all’azienda e ai suoi dipendenti. Chi sono i Toxic worker? Ci sono alcune caratteristiche che li identificano; una volta riconosciuti è meglio tenerci alla larga da loro. In generale si tratta di persone poco propense al lavoro di squadra, che amano screditare gli altri quando ne hanno occasione, andando così a evidenziare i propri meriti. Ovviamente questi atteggiamenti non sono mai rivolti ai superiori, verso i quali il Toxic worker si dimostra sempre estremamente disponibile e in sintonia.
Il Toxic worker non sminuisce i colleghi solo parlandone alle spalle; è proprio tramite frasi subdole e velatamente offensive che riesce ad abbattere chi lo circonda. A volte l’ansia dei suoi collaboratori nasce da questi atteggiamenti di superiorità (spesso mal riposta) che il Toxic worker evidenzia in sé stesso. Questo porta gli altri dipendenti a concepire il lavoro come una competizione, magari portando il proprio impegno a livelli estremi e provocando sindromi di burnout.
Costruire un ambiente lavorativo migliore
A lungo andare la presenza di un Toxic worker intorno a noi può rivelarsi estremamente deleteria. Sfogarsi con un collega di una situazione che si sembra ingiusta è un buon modo per sfogare la propria frustrazione, ma questo non deve tradursi in lamentele giornaliere che vanno a rovinare l’ambiente in cui si opera. Ed è proprio questo che fa il Toxic worker: crea un’atmosfera negativa e pesante, che va a cozzare con quello che dovrebbe essere il posto di lavoro ideale. La vita in ufficio non deve svilupparsi solo intorno ai compiti da svolgere. Ovviamente portare a termine le nostre mansioni è l’obiettivo principale, ma questo non implica un completo alienamento dalla vita sociale sul posto di lavoro.
La convivenza con i colleghi è uno degli stimoli principali che ci spingono a lavorare meglio, e ci aiuta anche a scoprire qualcosa di più su noi stessi. Il luogo di lavoro, se sfruttato nel modo giusto, può diventare la base del nostro sviluppo personale. Agendo in un ambiente propositivo potremo scoprire elementi di noi stessi che prima ignoravamo, arrivando a riconoscere il nostro purpose personale all’interno della nostra realtà aziendale. Il Toxic worker non fa altro che limitare le nostre capacità, impedendoci di dare il meglio di noi. La soluzione migliore quindi è prestare attenzione al genere di atteggiamenti che dimostrano i nostri colleghi. In questo modo potremo capire chi sono i Toxic worker fra le persone che ci circondano, ed evitarli. Rimossi i Toxic worker dalla vita lavorativa i livelli di stress diminuiranno e potremo vivere con più serenità la nostra occupazione.