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È risaputo, i capelli soprattutto durante la primavera e l’autunno, tendono a cadere per una sorta di “ricambio stagionale”.
In questo periodo il mondo si divide letteralmente a metà tra chi si rassegna a questo processo, limitandosi a prendersi cura della propria chioma e chi invece le prova davvero tutte, tra shampoo, maschere ed integratori.
Saranno contenti soprattutto questi ultimi di sapere che grazie ad alcune ricerche si è arrivati ad ottenere il trattamento PRP, che andrebbe a stimolare la crescita dei capelli. Cos’è? Come funziona? Scopriamo qualcosa in più in questo articolo.
PRP è una sigla e sta per “Platelet Rich Plasma”, che si traduce con “plasma ricco di piastrine”. Come si ottiene il PRP quindi è presto detto: attraverso il proprio sangue, che viene utilizzato come fattore di crescita per i follicoli che vengono indotti a produrre capelli più spessi e con una vita più lunga.
Questo particolare trattamento prevede tre fasi. La prima è quella del prelievo del sangue dal paziente, la seconda invece riguarda la centrifugazione del sangue prelevato, metodo attraverso cui vengono isolate le piastrine.
La terza ed ultima fase è quella, leggermente dolorosa, dell’iniezione del PRP ricavato dal processo precedente. Nello specifico si tratta di una serie di micropunture fatte sul cuoio capelluto. Per vedere i risultati, le iniezioni devono essere ripetute a cadenza mensile.
Il fatto che il trattamento PRP venga usato principalmente nell’ambito della medicina estetica non significa che possa essere svolto da chiunque, in qualsiasi centro dedicato alla cura e alla bellezza della persona.
Seppure in minima parte, si tratta comunque di una procedura invasiva che prevede il prelievo del sangue e la sua successiva iniezione. Meglio quindi rivolgersi alle strutture ospedaliere tenute a rispettare quelli che sono i severi standard di sicurezza.
È bene sottolinearlo: nonostante il principale effetto del PRP sia quello di allungare la vita dei capelli rendendoli anche più resistenti, si tratta di un effetto transitorio e non ripetibile per tutta la vita.
Funge infatti da “booster”, riesce quindi a stimolare la ricrescita dando effetti nell’immediato, ma non è una soluzione a lungo termine e in alcuni casi, potrebbe anche non rivelarsi la soluzione più efficace. Insomma, tutto dipende anche dal nostro metabolismo che determina quanti capelli siamo destinati a perdere nell’arco della nostra vita.
No, non c’è modo di impedire ai nostri capelli di compiere la “caduta libera” stagionale. È un processo fisiologico che accade a qualsiasi mammifero, uomo compreso. Esistono però diversi modi con cui prendersi cura dei capelli in questo particolare periodo. Uno su tutti è il massaggio del cuoio capelluto, da fare durante il solito shampoo oppure prima di spazzolarsi i capelli. Massaggiando questa zona infatti si andrà a migliorare la circolazione che a sua volta andrà a rinforzare i capelli più “giovani”.
C’è poi anche una discussione aperta su rimedi naturali come integratori di vitamine e oli. C’è infatti chi sostiene che siano inutili, che tanto i capelli cadranno comunque e chi, invece, sostiene che aiutino a rinforzarli e a rallentarne la caduta.