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Il tunnel carpale è una patologia che colpisce soprattutto le donne e che riguarda la base della mano. La sindrome può insorgere sia come conseguenza di altre malattie che per attività quotidiane. Quali sono i sintomi? Cosa fare per prevenire la STC?
Tunnel carpale: cause e sintomi
La sindrome del tunnel carpale (STC) è molto diffusa e colpisce soprattutto le donne, specie dopo i 40 anni. Il tunnel carpale è un canale rigido e stretto costituito dai legamenti e dalle ossa alla base della mano. Al suo interno passano il nervo mediano e i nove tendini flessori delle dita. Talvolta, l’ingrossamento dei tendini o altre condizioni che creano gonfiore, restringono il tunnel e fanno sì che il nervo mediano risulti compresso.
Oltre alla predisposizione ereditaria alla sindrome, sono tante le cause che possono portare al tunnel carpale. Tra le principali abbiamo:
- fluttuazioni ormonali durante gravidanza e menopausa;
- patologie come obesità, diabete, artrite reumatoide e problemi alla tiroide;
- fratture curate male;
- attività manuali ripetitive, come il suono di uno strumento musicale, il lavoro al pc e l’utilizzo di attrezzi che emettono vibrazioni sul palmo della mano.
Solitamente, quanti hanno la sindrome del tunnel carpale avvertono un forte dolore all’arto, accompagnato da sintomi come formicolio, debolezza e intorpidimento alla mano e al polso che si irradia verso il braccio. Le dita più colpite sono pollice, indice, medio e parte dell’anulare. Nei casi più gravi può insorgere anche un deficit motorio che rende difficile afferrare gli oggetti.
Tunnel carpale: prevenzione
La STC può essere sia passeggera, come nel caso della gravidanza quando scompare nel giro di qualche giorno, oppure persistente. In quest’ultimo caso, è bene parlarne subito con il medico perché, se sottovalutata, la sindrome può coinvolgere l’intero braccio. In entrambi i casi, ci sono alcuni accorgimenti che possono aiutare a prevenire il tunnel carpale o, quanto meno, ad alleviare i sintomi.
La prima regola d’oro è assumere una posizione corretta durante l’attività lavorativa. Cercate di mantenere sempre il polso in posizione neutra, evitando movimenti ripetuti in flessione ed estensione. Se lavorate al pc, procuratevi un mouse verticale, wireless e dalla forma ergonomica. Se, invece, fate lavori manuali pesanti utilizzate strumenti di protezione adeguati come guanti imbottiti antiscivolo e antivibrazione. Infine, fate pause frequenti in modo da alleggerire la tensione a carico della mano e del polso.
STC: diagnosi e cure
La diagnosi della STC viene effettuata attraverso alcuni test clinici. Quelli più conosciuti sono:
- Test di Tinel: si percuote la mano all’altezza del tunnel carpale con un martellino da riflessi. Il paziente dovrebbe avvertire una scossa nell’area di innervazione del nervo mediano;
- Test di Phalen: si flette o si estende la mano sull’avambraccio per un minuto. Il paziente dovrebbe avvertire l’insorgenza o il peggioramento dei formicolii.
Inoltre si esegue una elettromiografia, fondamentale per verificare lo stato di salute del nervo mediano.
Tra le prime cure, invece, abbiamo:
- farmaci antinfiammatori non steroidei;
- diuretici per diminuire il gonfiore;
- cortisone per dare sollievo immediato e temporaneo alle persone che accusano sintomi intermittenti o di lieve entità.
- tutore per il polso da indossare durante le ore notturne;
- massaggi locali con creme specifiche;
- laserterapia e ultrasuoni;
- yoga e stretching a mano, polso e braccio.
Nei casi più gravi, ovvero quando il dolore alla mano è forte, si protrae per mesi e limita la funzionalità dell’arto, è necessario l’intervento. Quest’ultimo si esegue in ambulatorio, in anestesia locale e dura circa 10 minuti. E’ poco invasivo e la ferita guarisce in 2 settimane, ma la mano non recupera tutta la sua forza prima di 3 mesi. In alternativa, si può eseguire un’operazione per via endoscopica.
Gli esercizi da fare a casa
Sia per la prevenzione che nella fase post operatoria, ci sono due semplici esercizi che si possono tranquillamente eseguire a casa. Il primo consiste nell’aprire e chiudere le dita. Seduti o in piedi, con le braccia e le spalle rilassate, tenete il palmo della mano dominante verso di voi. Allargate le dita fino a raggiungere, senza provare fastidio, la massima estensione. Poi richiudetele come se voleste formare una spatola. Il movimento apertura-chiusura deve essere continuo. Fate due serie da dieci ripetizioni, intervallate da una pausa di quindici secondi.
Il secondo esercizio, invece, si esegue in piedi. Unite le mani nella posizione della preghiera e tenete le spalle rilassate e i gomiti ben sollevati e paralleli al pavimento. I palmi devono aderire bene tra loro. Premete in maniera uniforme su tutta la superficie delle mani in modo da far scendere i polsi verso il basso in modo del tutto naturale. Mantenete la pressione per dieci secondi, poi rilasciate per altri dieci secondi e ripetete.