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Noto sopratutto per le sue grandi collaborazioni a teatro che lo hanno portato a realizzare piece grandiose, ecco la storia di Turi Ferro, un attore a tutto tondo che ha saputo adattarsi alle novità imposte alla recitazione.
Chi era Turi Ferro
Salvatore Ferro, noto come Turi Ferro (Catania, 10 gennaio 1921 – Sant’Agata li Battiati, 11 maggio 2001), è stato un attore italiano. Cresciuto in un ambiente che promuove l’arte, si appassiona al lavoro del padre inserendosi anche lui nel mondo della recitazione. Inizia esibendosi prima in piccoli teatri portando in scena opere di autori come Giovanni Verga e altri nomi siciliani, per poi inserirsi ufficialmente nella compagnia teatrale “Brigata D’Arte Di Catania”.
Sotto consiglio del padre non affida subito il suo cuore in mano al teatro e decide di prendere il diploma magistrale per procurarsi un piano B valido. Comprende però con il tempo che recitare è la sua unica e vera grande passione così torna sui suoi passi. Dopo le prime esibizioni al Teatro Coppola di Catania riesce ad affermarsi in compagnie professionali insieme alla moglie Ida Carrara con cui successivamente entrerà a far parte della Compagnia Rosso di San Secondo.
Turi Ferro e il mondo della recitazione
Facendo però un passo indietro e ripercorrendo quindi i primi passi mossi nel settore, Ferro rappresenta numerose opere insieme a grandi menti del settore. Lavora infatti sull’opera mai conclusa di Luigi Pirandello dal nome “I giganti della montagna” insieme al grande Giorgio Strehler nel 1947. Sono numerose le opere che sceglie delle opere del Premio Nobel per la Letteratura nel 1934 ed è palpabile l’affinità tra i personaggi descritti e il suo modo di interpretarli poi sul palcoscenico.
Colalbora inoltre con i migliori attori del panorama italiano, soprattutto quando riesce ad unirli sotto l’unico grande progetto nato dalla collaborazione tra lui e la moglie. I due creano infatti “Ente Teatrale Sicilia” che vede la partecipazione di Rosina Anselmi e Umberto Spadaro nella rappresentazione delle più note novelle di Pirandello. La volontà di esaltare al massimo la sua terra si esprime anche attraverso la scelta delle opere di Leonardo Sciascia. Presenta infatti “Candido”, “Nero Su Nero”, “Il Giorno Della Civetta” e molte altre opere.
Non solo teatro: Turi Ferro tra cinema e televisione
Negli anni successivi rievoca anche grandi capolavori siciliani come i racconti di Giovanni Verga che comprendono “Novelle Rusticane”, “I Malavoglia” e “Mastro Don Gesualdo”. Interpreta però anche opere dei romanzi di Brancati e di Andrea Camilleri. Turi Ferro vanta inoltre la direzione di un suo spettacolo a teatro, uno dei pochi realizzati dal regista, da parte di Roberto Rossellini.
La sua collaborazione con il cinema risulta invece al quanto scarsa. Tra le poche pellicole a cui partecipa l’attore si ricordano “Un uomo da bruciare” del 1961 di Paolo e Vittorio Taviani, ma anche “Io la conoscevo bene” a fianco di Nino Manfredi e Ugo Tognazzi. Alla fine degli anni ’70 prende parte al lungometraggio di Salvatore Samperi a fianco di Michele Placido e nel 1981 partecipa con Vittorio Gassman, Paolo Villaggio e altri nella commedia “Il Turno”.
A coronare la sua presenza in qualsiasi mezzo che ospiti la recitazione si aggiunge la sua partecipazione in televisione. Propone infatti in forma di sceneggiati alcuni dei suoi più grandi pezzi teatrali tra cui ovviamente le opere degli autori siculi.