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Il film “Turner”, diretto da Mike Leigh, offre uno sguardo profondo e intimo sulla vita del celebre pittore inglese J.M.W. Turner. Attraverso una narrazione visiva ricca di dettagli, il regista riesce a catturare non solo l’essenza artistica di Turner, ma anche le sue fragilità e contraddizioni. Interpretato magistralmente da Timothy Spall, il protagonista emerge come un uomo ruvido e complesso, lontano dall’immagine romantica che spesso si associa agli artisti.
La pellicola si concentra sugli ultimi 25 anni della sua vita, rivelando un Turner che vive la sua arte in modo visceralmente autentico.
Uno degli aspetti più affascinanti del film è la rappresentazione delle relazioni di Turner. La sua interazione con il padre, William Turner Sr., è centrale nella narrazione. Questo legame, caratterizzato da affetto e sostegno, offre uno spaccato della vulnerabilità dell’artista, che altrimenti appare scontroso e distante.
Al contrario, la figura di Hannah Danby, la governante innamorata di lui, mette in luce il lato egoista di Turner, incapace di ricambiare un amore incondizionato. La relazione con Sophia Booth, invece, rappresenta un raro momento di serenità e affetto, mostrando un Turner più umano e aperto, capace di trovare conforto in un legame sincero.
Il film affronta anche il tema del cambiamento artistico e sociale che Turner deve affrontare.
Con l’avvento della fotografia e il mutare dei gusti del pubblico, il pittore si trova in una posizione difficile, costretto a confrontarsi con una società che non riconosce più il valore della sua arte. La rappresentazione del rifiuto della sua opera da parte della Regina Vittoria simboleggia questa lotta per la comprensione e l’accettazione. Leigh riesce a trasmettere la tensione tra il genio creativo e le debolezze umane, invitando lo spettatore a riflettere su come un artista possa essere tanto grande quanto incompreso.
Un altro elemento fondamentale del film è il legame di Turner con la natura. Non si limita a dipingerla, ma desidera viverla e comprenderla a fondo. La scena in cui si fa legare a un albero durante una tempesta è emblematica del suo desiderio di immersione totale nella bellezza e nella potenza della natura. Attraverso la cinematografia di Dick Pope, il pubblico è invitato a vedere il mondo attraverso gli occhi di Turner, comprendendo come la sua arte sia intrinsecamente legata all’esperienza diretta della realtà che lo circonda.
Il film esplora anche le complesse dinamiche dell’amore e della solitudine. Le relazioni di Turner con le donne della sua vita riflettono le sue difficoltà emotive e il suo isolamento. Tuttavia, attraverso l’amore sincero di Sophia, Turner trova un momento di pace e stabilità, evidenziando come anche un’anima tormentata possa trovare conforto. Infine, “Turner” celebra l’immortalità dell’arte, che continua a vivere oltre le debolezze e le fragilità dell’artista stesso, lasciando un segno indelebile nella storia.