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Cosa c’è da sapere sulla teoria del Gender? Che cos’è e cosa significa ricevere una educazione di questo tipo? Cerchiamo intanto di capire di che cosa si tratta.
Teoria gender
Chi avalla la teoria gender fa una distinzione tra il sesso e il genere. Che differenza c’è? Il sesso è quello con il quale nasciamo, il secondo, invece, è quello che diventiamo. Ne deriva che, quindi, è possibile nascere con un sesso e avere un genere diverso nel corso della vita.
Secondo tale teoria, la differenza tra donne e uomini non è un dato biologico e oggettivo, ma è il prodotto della nostra cultura, intesa come costruzione sociale dei ruoli. L’identità sessuale, quindi, può essere differente dal sesso, perché dipende dalla percezione a livello soggettivo che ha ognuno di noi. Ogni persona è, quindi, secondo questa prospettiva, libera di assegnarsi il genere che sente più suo, assecondando la sua sessualità secondo il suo istinto.
Va da sé, quindi, che le categorie di tipo tradizionale “maschi” e “femmine” diventano automaticamente dei vecchi clichés mentali da superare e da rimuovere, perché non sono così più adatte a rappresentare la complessità sociale di tipo moderno in cui noi viviamo. E’ logico che la Chiesa cattolica non è d’accordo su questo tipo di teoria. Con il tempo, infatti, sono sorte non poche controversie sull’origine “contro natura” di questo tipo di pensiero.
Educazione gender
All’inizio dello scorso anno, si è molto parlato dell’educazione gender. Cosa significa? Si è millantata l’ipotesi che, conseguentemente ad un disegno di legge promosso dalla Senatrice Fedeli, la teoria gender iniziasse ad essere insegnata anche nelle scuole. Molte sono state le associazioni cattoliche che sono scese in piazza a protestare, seguite da orde di genitori “inferociti”.
I genitori meno informati si sono subito preoccupati. L’insegnamento del gender ancora non è avvenuto a scuola ma si tratterebbe di fissare gli obiettivi riguardanti la cultura della parità di genere e il superamento degli stereotipi. E’ logico che, in una società complessa come quella attuale, questi insegnamenti dovrebbero essere dati a partire dalle scuole, per andare a sensibilizzare i più piccoli.
Non si tratta, quindi, di inculcare la voglia di essere diversi e nemmeno di negare le differenze che ci sono tra un uomo e una donna, contrariamente a ciò che le persone hanno inizialmente pensato. L’idea di una teoria gender, però, non è affatto nuova. Per la prima volta se ne è parlato negli anni ’50, quando sono iniziate a circolare le prime idee femministe. Un passo successivo è stato compiuto nel 1995 nella Quarta Conferenza Internazionale sulle donne, tenutasi a Pechino.
Un ruolo decisivo per la promozione della teoria gender è dato dalle organizzazioni internazionali, del calibro di Amnesty International, Greenpeace, Planned Parenthood e molte altre ancora. Queste organizzazioni considerano la teoria come un qualcosa per promuovere la cooperazione internazionale.