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Il medico milanese Umberto Veronesi è stato il fondatore dell’omonima fondazione, incentrata sulla ricerca e la cura di tumori.
Nello specifico, Veronesi si è impegnato soprattutto nella ricerca sul cancro al seno e sulle sue ipotetiche cure. Non solo, l’oncologo ha avuto un trascorso politico, essendo stato anche Ministro della sanità.
Veronesi nasce il 28 novembre 1925 da una famiglia di umili origine contadine nelle campagne adiacenti Milano. L’oncologo ha raccontato infatti come, per andare a scuola, dovesse percorrere ogni giorno 4 o 5 chilometri a piedi anche con condizioni climatiche avverse.
Il padre muore quando Umberto era ancora un bambino e su di lui dirà, nel libro “Da bambino avevo un sogno. Tra ricerca e cura, la mia lotta al tumore”:
Mio padre conservava una vecchia bandiera rossa. Aveva le sue idee di socialista alla Turati, riformista, che ho ereditato. E un giorno arrivarono gli squadristi per dargli una lezione. Ma lui si era nascosto nei campi e loro se ne andarono. Qualche anno dopo, quando ero entrato in clandestinità, sarebbe capitato anche a me di scappare. Fascisti e tedeschi mi davano la caccia, una soffiata li avvisò che mi trovavo in città. Mi salvai grazie all’Angiolina, la portinaia, che fece una cosa molto coraggiosa: li lasciò salire in ascensore, poi tolse la corrente. Un anno prima, non ero invece riuscito a scappare da un campo minato. Ci vollero otto interventi per togliermi le schegge. Tutte tranne una tra la vena cava e l’aorta, e me la porto ancora addosso, facendo suonare i detector ogni volta che oltrepasso le barriere degli aeroporti
La sua vita è tutta dedicata alla medicina e ai tumori: si laurea all’Università di Milano in medicina, per poi specializzarsi a Pavia in chirurgia. Entra poi all’Istituto Nazionale dei Tumori, di cui diventerà direttore nel 1975. Veronesi ha partecipato alla creazione di numerose fondazioni per la lotta e la ricerca sui tumori, tra i quali l’AIRC e la sua Fondazione Umberto Veronesi.
Per quanto riguarda invece la sua attività politica, era vicino al Partito Socialista ed è stato nominato Ministro della sanità durante il secondo governo Amato.
Nel 2011 è stato eletto senatore del Parlamento con il Partito Democratico. Fu anche minacciato dalle Brigate Rosse, organizzazione terroristica che fu responsabile dell’omicidio di Aldo Moro. Muore nel 2016 all’età di novant’anni: il suo funerale in forma laica si svolge a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano.
Umberto Veronesi ha sposato Sultana detta Susy Razon, una pediatra ebrea che ha vissuto il dramma dei campi di concentramento durante la seconda guerra mondiale.
Da lei ha avuto ben sei figli: due dei quali sono diventati medici come il padre, mentre un altro, Alberto, fa il direttore d’orchestra. Il settimo figlio di Veronesi, Francesco, è figlio di un rapporto extra coniugale con una donna 20 anni più giovane dell’oncologo. Veronesi infatti è stato un grande donnaiolo. Inoltre, prima della sua morte è diventato nonno di sedici nipotini.