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Il mitico James Bond potrebbe essere una donna. Non proprio lui – che ha praticamente sempre avuto delle Bond Girls, le quali però non erano le protagoniste dei film –, ma potrebbe nascere un personaggio femminile analogo. Lo ha detto in una recente intervista al Daily Mail la produttrice Barbara Broccoli – figlia del famoso Albert -, rispondendo ad una domanda proprio su una possibile svolta in tal senso della leggendaria spia al servizio di Sua Maestà britannica. Inoltre è possibile che James Bond “diventi” nero – o perchè no una donna nera? -.
La dichiarazione
“Tutto è possibile”, ha detto la Broccoli. Per ora il volto di James Bond continua ad essere quello dell’ “uomo bianco” Daniel Craig – ovviamente dopo attori come gli indimenticabili Sean Connery, Roger Moore, Timothy Dalton e Pierce Brosnan, tra gli altri che hanno vestito questi panni – e la sua interpretazione è sempre apprezzata; “Ma chi lo sa cosa ci riserverà il futuro?”, ha detto sibillina la produttrice, che sarà l’unica a dover scegliere. C’è già almeno una candidata, l’attrice Gillian Anderson, famosa per aver interpretato il ruolo di Scully in X-Files.
Intanto si attende il prossimo film su James Bond, che vedrà proprio Craig nella parte del protagonista e uscirà l’8 novembre del 2019. A dirigerlo, però, non sarà il regista Denis Villeneuve – contrariamente a ciò che avrebbe voluto lo stesso attore –.
I pareri
In realtà l’idea di un James Bond donna non è nuova, ma se ne parla già dal 2016. Lo aveva fatto l’attrice Kristen Stewart, arrivata al successo con Twilight, la quale aveva auspicato un tale cambiamento per lo 007. Aveva suggerito di presentare la nuova figura come una “normale” Bond Girl, per poi sfruttare l’effetto sorpresa e svelare che in realtà è proprio lei l’agente segreto. Alla stessa Stewart piacerebbe interpretare quella parte.
Tuttavia l’opinione pubblica e la stessa Hollywood sono divise: oltre al parere favorevole espresso dalla Stewart, c’è per esempio quello assolutamente contrario dell’attore Christoph Waltz, che tanto ha lavorato con Quentin Tarantino ed anche nella stessa serie sulla spia inglese.
Egli ha anche ironizzato sul fatto che il nuovo James Bond, essendo una donna, potrebbe chiamarsi Jemima, con il sottinteso che ciò non avrebbe senso. Ha risposto dunque con un “no deciso” alla “svolta femminista” del personaggio nato dalla penna di Ian Fleming, sostenendo che si tratti più che altro di un’idea balenata dopo il caso Weinstein sulle molestie sessuali alle attrici – peraltro ha usato parole dure contro il produttore accusato di molestie e stupro da numerosissime donne del cinema -.