Si sarebbe dovuto fare di più, soprattutto perchè Giovanni Falcone è stato un simbolo del nostro paese; non basta sbattere in video due bravi attori – Massimo Dapporto (Falcone) ed Emilio Solfrizzi (Borsellino) -, truccati e acconciati a dovere, per poter fare una fiction seria.
Non basta che i due si limitino a copiare le espressioni dei due giudici uccisi dalla mafia.
Non basta buttare lì una sceneggiatura che ricalchi a grandi linee le indagini per rendere giustizia ad una figura così importante.
E poi è assurdo il ruolo di Paolo Borsellino: un giudice che parla poco, che appare spesso svogliato e pensa solo a cenare con gli amici e a dormire.
Non viene fuori nulla delle loro personalità, nè di quella di Borsellino, nè di quella di Falcone: non c'è stato un minimo di approfondimento nella prima puntata di Giovanni Falcone.
La seconda, questa sera, non sarà diversa.
Si è gettata al vento un'interessante opportunità.
Una superficiale fiction su Giovanni Falcone
Pubblicato il 02/10/2006 alle 13:18