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Cos’è l’utero retroverso e come può influire nella nostra vita quotidiana e sulla nostra salute? E’ possibile avere una diagnosi tempestiva e quindi correre ai ripari? Molte sono le domande che ci si pone quando si tratta di questo argomento proprio perché la confusione è davvero tanta.
Cerchiamo quindi insieme di capire meglio tutto quello che ci occorre sapere su questa problematica.
Innanzitutto con l’utero retroverso non ci troviamo di fronte ad una patologia ma ad una variante anatomica. In parole povere, per “retroverso” si intende che l’utero è più spostato all’indietro all’interno del bacino, rispetto alla sua normale posizione in avanti. Possiamo dire esattamente che, nella sua posizione normale, l’utero deve essere appoggiato sulla vescica.
Invece, se è retroverso, è in direzione del retto. Questione tutt’altro che rara visto che questa situazione riguarda circa il 25% delle donne italiane!
La confusione relativa all’argomento esiste proprio perché il suo riconoscimento da parte della paziente, la sa diagnosi e il suo trattamento, hanno contorni molto sfumati. Quello che però si suppone con le informazioni di cui possiamo disporre è che la causa di tale retroversione può essere di due nature.
Una è genetica e quindi dalla nascita, oppure acquisita in seguito ad un fibroma o ad una forte infiammazione, nella maggior parte dei casi.
Anche l’endometriosi, la gravidanza o la menopausa, possono essere condizioni favorevoli per l’insorgenza di tale spostamento uterino. Molte donne infatti, si rendono conto di avere l’utero retroverso solo nel momento in cui cercano di rimanere incinte. Oppure anche a seguito di una più approfondita seduta di screening dal ginecologo.
In realtà non esiste una specifica causa all’utero retroverso ma queste macrocategorie, di cui abbiamo parlato nelle righe precedenti, possono darvi un’ordine di idee.
I disturbi più diffusi arrecati dall’utero retroverso riguardano in realtà un livello molto alto di dolori mestruali ed anche durante i rapporti sessuali. Questo proprio perché il pene, urterebbe contro il collo dell’utero provocando dolore intenso.
Non sono esenti dall’appello mal di schiena, incontinenza,aumento delle infezioni nel tratto urinario, difficoltà nel concepire e sciatica.
Per quanto riguarda invece i problemi intestinali che possiamo riscontrare, potremmo parlare di totale assenza. I problemi che potreste rilevare in contemporaneità alla retroversione dell’utero, non sono collegati. Infatti, per quanto riguarda problematiche gastro – intestinali, dovete valutare altre cause e trattamenti, diversi da quelli relativi all’utero retroverso.
Nei periodi pre ciclo o pre gravidanza, si possono verificare problemi quali la costipazione e problemi gastroesofagei, insieme a tutta una serie di disturbi che limitano il benessere della donna che ne soffre. Molteplici possono essere le zone interessate da questa situazione di malessere. Così come altrettanto molteplici possono essere i risvolti della faccenda.
Per quanto riguarda la zona rettale e del colon, non si avvertono dolori specifici per l’una o per l’altra zona, se non quelli legati all’evacuazione giornaliera, la quale risulterebbe difficile e dolorosa.
Comunque va detto che qualsiasi dolore possiate avvertire, dipende sempre da quale parte del vostro corpo viene “invasa” dalla posizione scorretta del vostro utero oppure da nervi ad essa collegati.
I dolori pelvici, dovuti al problema dell’utero retroverso, sono molto comuni nelle donne colpite dal problema proprio perché l’utero, fuori dalla sua posizione naturale, preme su questa o quella zona enfatizzando quindi, questo o quel fastidio.
Durante e prima del ciclo per esempio, si riscontra la presenza di forti dolori addominali inspiegabilmente fortissimi e inarrestabili.
Per quanto riguarda relative diagnosi e trattamenti, dobbiamo dire che la cosa si fa complicata. Appunto perché non ci troviamo di fronte ad una patologia. La diagnosi però, la si può formulare solo a seguito di una visita approfondita dal ginecologo di fiducia il quale sicuramente, in casi sospetti, farà una ecografia addominale, transvaginale ed una ecografia pelvica.
Per quanto riguarda il trattamento del problema, il medico potrebbe consigliare di non intervenire sulla questione, se questa non arreca problemi limitanti alla person. Oppure intervenire in maniera incisiva, nel caso contrario. Ci sono degli esercizi ginnici che fanno da palliativo in alcuni casi, come quando si sta cercando di avere un bambino.
Oppure si può ricorrere al pessario: strumento in silicone che serve ad obbligare l’utero a mantenere la sua posizione corretta.
Con l’intervento chirurgico della laparoscopia invece, si corregge il “difetto” della posizione. In questo caso, va sempre ricordato che questa soluzione rimane aperta solo per i casi limite.
L’aiuto di un chiropratico, inoltre, può essere di enorme supporto per le donne che soffrono di utero retroverso ma, come è facile immaginare, la posizione presa dall’utero dipende anche molto dalla conformazione del bacino della paziente.