Argomenti trattati
Una malattia che non deve essere sottovalutata, in quanto può creare problemi e compromettere l’attività sessuale delle donne: cos’è il vaginismo, quali sono i sintomi e i possibili rimedi.
Sono molte le malattie che hanno come protagonista l’apparato genitale femminile. Tra le più comuni ci sono la candida vaginale e l’endometriosi, ma anche il vaginismo è purtroppo più diffuso di quanto si pensi.
Il vaginismo è una malattia che causa uno spasmo involontario dei muscoli della vagina nel momento della penetrazione sessuale, ostacolandola e, a volte, rendendola impossibile. La donna si trova così, nonostante il desiderio, a non poter compiere l’atto sessuale.
Probabilmente il disturbo è legato a condizioni psicologiche della donna, in quanto si associa il dolore al rapporto sessuale, con una paura importante dell’atto della penetrazione.
Esiste il vaginismo detto primitivo, ovvero quando la donna sin dal suo primo rapporto sessuale ha manifestato dolore. Poche volte può essere causato da malformazioni dell’apparato genitale femminile, ma purtroppo però l’educazione familiare e della società, l’inadeguatezza del partner e altri fattori come eventuali abusi sessuali subiti possono far gradualmente insorgere la malattia e ne sono la maggiore causa.
Il principale sintomo del vaginismo è appunto il dolore causato da uno spasmo della muscolatura vaginale. Tale condizione può portare a difficoltà nel compiere l’atto sessuale e nelle forme più acute all’impossibilità di portare a termine la penetrazione.
Lo stimolo doloroso provoca la diminuzione delle secrezioni che lubrificano la vagina, rendendo il rapporto più doloroso e non piacevole. A ciò si aggiunge la componente psicologica, che in un circolo vizioso, determina l’insorgere del timore che l’evento si possa ripresentare, rendendo il disturbo cronico.
Tutto ciò può essere causa di disturbi psicologici per le donne e del deterioramento delle relazione con il partner. Il desiderio sessuale infatti viene meno, anche perché il partner tende a colpevolizzarsi e a non sentirsi all’altezza.
È fondamentale quindi riconoscere il prima possibile la malattia, parlando liberamente dei proprio disturbi con un ginecologo.
Il vaginismo è una malattia e come tale deve essere curato. Il trattamento che si sceglierà dovrà tenere conto in primis della causa del disturbo e di cosa lo ha generato.
Per quanto riguarda il vaginismo primitivo, escludendo eventuali malformazioni, si può procedere con un percorso di analisi ad hoc che vada a scavare nelle motivazioni che hanno causato l’insorgere del problema. In caso di vaginismo secondario insorto gradualmente, fondamentali saranno il supporto e la terapia psicologica.
Senza trovare la causa originaria, sarà impossibile far scomparire il disturbo.
Localmente, il dolore, anche e soprattutto nei casi di vaginismo secondario, può essere alleviato usando dei prodotti lubrificanti, che però non possono essere considerati risolutivi del problema.
Fondamentale è però la prevenzione, che deve iniziare sin dalla tenera età. Si attua attraverso l’educazione sessuale, l’eliminazione di tabù legati al sesso, la complicità con il partner con cui non si devono ignorare i problemi e il superamento di situazioni passate di eventuali abusi.