Valentino Rossi, la Canalis, Terruzzi, Meda e la tv

Sono un motociclista. Un appassionato motociclista. Giro con 180 cavalli sotto al culo e quando lo faccio mi sento vivo. Ma non sono qui a parlarvi di moto. Vi parlerò di motociclisti, di tv, di gossip e di giornalisti. Magari per punti, almeno tutto risulterà più chiaro.

Partiamo dal primo punto: Valentino Rossi. E' un grande campione sul viale del tramonto ma ha avuto il grande merito, non solo sportivo, di far diventare il motociclismo uno sport nazional-popolare. Il Dottore ha dato il via ad una generazione di appassionati di Motomondiale, parola sconosciuta ai più fino ad un decennio fa.

Bene, ma c'è anche il lato negativo. 

Ha fatto diventare Guido Meda il commentatore di riferimento del Motomondiale, trasformando un giornalista nell'essenza del non-giornalista: fazioso; ma non per i colori italiani, solo per Valentino. E così non va bene. Vedere Stoner sulla Ducati che dà lezioni al Dottore è un orgoglio italiano. Un po' come lo era vedere la Ferrari in mano a quel musone di Schumacher. Per Meda invece no. L'Italia è Valentino, il fenomeno è solo lui, il resto è qualcosa che merita solo un flebile complimentino di circostanza.

Secondo punto: il servizio di Giorgio Terruzzi della scorsa domenica. Ho conosciuto Terruzzi al Piccolo di Milano. Grande giornalista, grande scrittore, ottimo interprete dei suoi articoli. Però non mi può fare un servizio che spiega quanto i giornalisti sportivi Mediaset sono stati bravi nel week-end perchè hanno deciso di non parlare di Valentino Rossi e della Canalis, visto che loro non lucrano sui fatti personali.

Il risultato è che l'appassionato di moto che neanche sapeva di questa voce ne è venuto a conoscenza grazie al tuo servizio, caro Terruzzi. E così facendo non sei stato nè migliore nè peggiore di tanti altri. Hai solo mascherato una notizia che -giornalisticamente, per come siamo messi in Italia – andava data.

Concludiamo con una nota sportiva, che riguarda sempre Guido Meda. Interrogato sul fenomeno della Ducati Stoner afferma: "Mi va bene che si dica che si è aperta una nuova era (quella di Stoner), l'importante è che non si dica che se n'è chiusa un'altra (di Rossi)".

E invece è proprio così. Viva le nuove leve, caro Meda. Ormai Valentino il suo sporco lavoro l'ha fatto, sia per il motociclismo che per Italia Uno. Gli ascolti delle gare sono ottimi, il Motomondiale tira che è una meraviglia, forse è giunta l'ora di una nuova era anche per la telecronaca.

La fine di Valentino coinciderà con quella di Meda.
Comunque sia… grazie a tutti e due  

Scritto da Style24.it Unit

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